“Le mafie sono presenti in varie parti del mondo e, sfruttando la pandemia, si stanno arricchendo con la corruzione”. Così Papa Francesco al termine dell’Angelus ha inteso ricordare l’odierna Giornata della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie. Ricordare il 21 marzo perché è il giorno in cui finisce l’inverno e inizia la primavera. E dunque richiama al risveglio della memoria e all’impegno contro le mafie, ricordando le vittime innocenti.
Papa Francesco ha ricordato anche l’impegno dei suoi predecessori contro le mafie: San Giovanni Paolo II denunciò la loro “cultura di morte” e Benedetto XVI le condannò come “strade di morte”. Per il Papa “queste strutture di peccato, strutture mafiose, contrarie al Vangelo di Cristo, scambiano la fede con l’idolatria”. Infine, l’invito del Pontefice: Oggi facciamo memoria di tutte le vittime e rinnoviamo il nostro impegno contro le mafie.
Papa Francesco ha ricordato anche l’impegno dei suoi predecessori contro le mafie: San Giovanni Paolo II denunciò la loro “cultura di morte” e Benedetto XVI le condannò come “strade di morte”. Per il Papa “queste strutture di peccato, strutture mafiose, contrarie al Vangelo di Cristo, scambiano la fede con l’idolatria”. Infine, l’invito del Pontefice: Oggi facciamo memoria di tutte le vittime e rinnoviamo il nostro impegno contro le mafie.