Il paradosso dell’ospedale di Vibo: pronto soccorso con un solo medico e un collega invalido

La situazione suscita intuibili malumori e imprecazioni
sangue nel vibonese

La penuria di medici continua ad essere grave anche nell’ospedale ‘Jazzolino’ di Vibo Valentia. Una situazione che suscita intuibili malumori e imprecazioni da parte degli utenti i quali si chiedono a gran voce come mai non s’intervenga non tanto ad eliminare (poiché sarebbe un miracolo) ma quanto meno a ridurre un po’ i disagi.

Il motivo dell’affollamento è presto detto: a prendersi cura dei pazienti, nelle stanze dei vari codici, è un solo medico, non uno dei pochi che sono in forza al pronto soccorso bensì direttamente il direttore del servizio Vincenzo Natale. Assieme a lui un collega invalido che, appunto, poco può fare. Questo perché gli altri sono in ferie oppure in malattia o, ancora, si sono trasferiti. Una situazione, insomma, ormai al limite dell’ingestibile che altrove avrebbe comportato un temporaneo e forte ridimensionamento, se non addirittura la chiusura, del pronto soccorso, con tutto quel che ne sarebbe seguito in termini di assistenza. Un’eventualità scongiurata dall’inusuale, quanto apprezzabile, decisione di Natale: si è rimboccato le maniche e si è messo a sostituire i colleghi assenti da oltre 10 giorni a questa parte. A quanto si è potuto apprendere, l’Asp sta cercando disperatamente di alleviare la carenza di sanitari.

Il motivo dell’affollamento è presto detto: a prendersi cura dei pazienti, nelle stanze dei vari codici, è un solo medico, non uno dei pochi che sono in forza al pronto soccorso bensì direttamente il direttore del servizio Vincenzo Natale. Assieme a lui un collega invalido che, appunto, poco può fare. Questo perché gli altri sono in ferie oppure in malattia o, ancora, si sono trasferiti. Una situazione, insomma, ormai al limite dell’ingestibile che altrove avrebbe comportato un temporaneo e forte ridimensionamento, se non addirittura la chiusura, del pronto soccorso, con tutto quel che ne sarebbe seguito in termini di assistenza. Un’eventualità scongiurata dall’inusuale, quanto apprezzabile, decisione di Natale: si è rimboccato le maniche e si è messo a sostituire i colleghi assenti da oltre 10 giorni a questa parte. A quanto si è potuto apprendere, l’Asp sta cercando disperatamente di alleviare la carenza di sanitari.

È stato infatti pubblicato (in attesa del concorso per assunzioni stabili) un avviso per reclutare medici “con la partita Iva”, praticamente professionisti, sia dipendenti dall’azienda che esterni, i quali intervengano a coprire delle ore. Il termine per la presentazione delle domande scadeva proprio ieri. Purtroppo però non c’è da farsi troppe illusioni, com’è noto infatti, finora tanti avvisi e concorsi per le varie specialità mediche sono andati praticamente deserti. Senza considerare poi chi lascia l’incarico, come ad esempio i due anestesisti che hanno agito in tal senso proprio pochi giorni addietro.

Mammoliti (Pd): “Ricorrere ai medici dell’esercito”

E sulla situazione è intervenuto il consigliere regionale del Partito democratico, Raffaele Mammoliti il quale ha annunciato una interrogazione al presidente della Regione Calabria – nonché commissario straordinario per la Sanità – Roberto Occhiuto, in cui chiederà l’adozione di provvedimenti urgenti stante “la stagnazione di una situazione che si protrae da mesi nonostante le continue rassicurazioni di assunzione di figure professionali”.

Ebbene, l’esponente democrat ha affermato “che il governatore non può non prendere atto che un simile stato di cose si riflette sulla qualità del servizio offerto all’utenza e anche sulla tranquillità del personale sanitario, costretto a compiere turni massacranti. Prova ne è che il direttore del Pronto soccorso deve sostituirsi in prima persona ai colleghi che sono in ferie o malati non riuscendo, ovviamente, ad assolvere a tutte le richieste”. Ecco perché a giudizio di Mammoliti serve un cambio di strategia radicale che può essere rappresentato, a suo dire, dalla possibilità di individuare nuovi medici e infermieri. In che modo? È presto detto: “Il presidente Occhiuto deve chiedere che vengano destinati nei territori con maggiore sofferenza i medici in forza all’esercito. Visto che le pratiche per le assunzioni vanno a rilento, che a Vibo, come in altri posti, i professionisti non vogliono venire, l’unica soluzione per tamponare l’emergenza è questa”.

“Aumentate le indennità ai dirigenti”

L’esponente del Pd presso palazzo Campanella non manca, tuttavia, di lanciare una frecciata alla stessa amministrazione regionale alla maggioranza che la sostiene: “Anziché affrontare concretamente la penuria di medici e infermieri, si decide di aumentare le indennità per i manager delle aziende sanitarie provinciali di circa 50mila euro. Si resta basiti di fronte a tale decisione, e lo si è ancora di più nel momento in cui ci si trova di fronte ad un personale che ancora sta attendendo l’indennità Covid”. (f.p.)

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