Il Pd apre la nuova sede e va alla conquista di Vibo: “Il candidato sindaco? Mai più un papa straniero”

Il messaggio di Elly Schlein, le frecciate al centrodestra ("solo selfie e dissesto") e la stoccata di Irto a Mangialavori: "Mance ai sindaci"
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Una nuova sede, ampia, funzionale, in pieno centro cittadino. Il Partito democratico di Vibo Valentia riparte da qui per lanciare le sfide future. I locali, siti in via Forgiari, in quella che una volta era il livello inferiore dell’Ovs, ospiteranno anche il circolo Arci oltre che una “Biblioteca delle donne”. Abbandonata, dunque, la storica sede di via Argentaria, per il nuovo corso democrat cittadino e provinciale l’evento di ieri pomeriggio non è solo una questione di forma, ma anche di sostanza.

Il messaggio di Elly

Il messaggio di Elly

L’inaugurazione è avvenuta alla presenza di numerosi iscritti e simpatizzanti che hanno gremito la sala oltre ogni ordine di posto per assistere agli interventi in particolare del segretario regionale Nicola Irto, della presidente dell’Assemblea regionale Giusi Iemma e del componente della segreteria nazionale Marco Furfaro. Dopo il consueto taglio del nastro ad opera dei segretari cittadino (Francesco Colelli) e provinciale (Giovanni Di Bartolo), è stato proiettato un video della segretaria nazionale Elly Schlein che si è soffermata sulla necessità di essere capillari nel territorio per dare ascolto alla persone e fornire loro risposte alle legittime istanze.

I selfie del centrodestra e la nuova stagione del Pd

Quindi, gli interventi di Colelli e Di Bartolo, cui hanno fatto seguito quelli di altri dirigenti e semplici iscritti con le conclusioni tirate da Irto e Furfaro. Nelle parole dei due dirigenti territoriali un’analisi sulla situazione in cui versa il territorio e il capoluogo “drammaticamente amministrata dal centrodestra che ha fatto dei selfie il proprio punto cardine, facendo sprofondare la città in due dissesti”. Ma anche autocritica quando si è detto che “le nostre sconfitte sono state anche il frutto di litigi, divisioni e correnti”; oggi però il Pd ha intrapreso una nuova stagione: “C’è una classe dirigente di tutto il centrosinistra che è fuori dagli schemi personalistici, che ha capito che essere uniti è l’arma per vincere, che persegue il progetto del campo largo, e che il candidato sindaco deve sia espressione reale di questo schieramento e non deve individuato all’ultimo momento. Mai più un papa straniero”.

La stoccata di Irto a Mangialavori

A seguire la girandola di interventi tutti tesi ad sottolineare che questa nuova sede sarà la casa di tutti, alla quale avvicinarsi, in cui confrontarsi su varie tematiche, ed anche scontrarsi ma nel nome di una unità finale, “perché gli errori del passato non devono più ripetersi”. Quindi è stata la volta del segretario Nicola Irto che inizialmente si è soffermato sulla missione quotidiana del centrodestra caratterizzata da “propaganda ed arroganza come per il ponte sullo Stretto”, per poi invitare i presenti a costruire un’alternativa che non può prescindere dal coinvolgimento forte della base, come per esempio per l’Autonomia differenziata: “Serve spiegarla ai cittadini e non farla restare perimetrata agli addetti ai lavori”, ha asserito evidenziando “l’operazione di controllo dei Media in atto a livello nazionale (il caso della Rai)”. Per il dirigente dem, l’ulteriore necessità è quella di andare “oltre le correnti del congresso, di mettere in campo un’alternativa in Regione perché è inaccettabile avere un presidente che si muove sui social vendendo fumo. E l’alternativa si realizza con un partito che apre sedi, che gira tra la gente, che discute”. Poi la stoccata all’amministrazione comunale e sul deputato Mangialavori: “Lo sviluppo di Vibo non si fonda su qualche conferenza stampa di qualche parlamentare che pensa di dare mance ai sindaci”; e un auspicio: “Abbiamo vinto a Reggio, Cosenza e Catanzaro. Adesso dovremo fare una battaglia per Vibo e per questo serve unità, costruendo coalizione più larga possibile e questo è il compito del gruppo dirigente che avrà accanto la struttura regionale e quella nazionale”.

Furfaro e le “primarie della speranza”

Infine le parole di Furfaro che hanno infiammato i presenti. Il componente della segreteria nazionale ha toccato numerose tematiche partendo dalle primarie che “ci danno entusiasmo ma ci indicano anche la strada da seguire” per poi fare un’analisi critica delle condotte del partito: “Siamo arrivati alle ultime elezioni politiche con tutto il centrosinistra che era arrivato ad un epilogo. Si era rotto il rapporto tra questo schieramento, e quindi noi, e le persone. Nessuno ci credeva più nel Pd. Ma adesso stiamo ripartendo, così come qui a Vibo dove una nuova sede rappresenta un pezzo del prisma che compone una società”. Per Furfaro “non ci si è accorti che il 25 settembre saremmo andati incontro ad una disfatta ed è paradossale che una fetta di gente che doveva votare per noi lo ha fatto invece per l’altra parte”. Ma le primarie, ha aggiunto, hanno “dato una nuova speranza. Su un milione di persone che si è recata ai seggi, 200mila di queste non erano andate a votare alle Politiche. Ecco, sta tornando a votarci chi aveva perso fiducia nel Pd e questo ci fa crescere nei sondaggi non togliendo punti ai nostri alleati”. (f.p.)

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