Il Pd catanzarese chiede chiarezza: “A chi ha giovato l’esclusione di Enzo Bruno?”

L’assemblea cittadina invoca i congressi e guarda alle Comunali. “Individuare un reggente” al posto del dimissionario Cuda
Enzo Bruno

È già partita nel Pd di Catanzaro la “doverosa riflessione” dopo la sconfitta del centrosinistra alle elezioni regionali. L’assemblea cittadina del partito si è riunita per analizzare i risultati elettorali su cui “ha pesato certamente l’assenza di una preventiva progettualità comune partendo dalla quale poi individuare una figura di sintesi che rappresentasse non solo il centrosinistra classico, ma tutto un campo ‘largo’ di sensibilità affine a valori progressisti, riformisti ed ecologisti”. Su questo terreno invece “si sta misurando il partito della città” per l’individuazione del candidato a sindaco di Catanzaro.

I chiarimenti sull’esclusione di Bruno

I chiarimenti sull’esclusione di Bruno

Nell’assemblea è stata ripercorso che aveva portato all’individuazione di Enzo Bruno come potenziale candidato al consiglio regionale “che purtroppo, per vicissitudini ancora da chiarire, è stato escluso dalla lista del Partito democratico per lasciare spazio alla candidatura dell’ultima ora del segretario di federazione Gianluca Cuda (che più volte aveva dichiarato di non essere disponibile a candidarsi)”, tant’è che, subito dopo il voto, dimettendosi da segretario di Federazione, lui stesso ha confermato che la sua candidatura non era stata “né cercata, né voluta e di cui avrebbe fatto volentieri a meno”. A questo punto l’assemblea cittadina del Pd si sente “parte lesa dal punto di vista politico” e ritiene “necessario chiarire il perché e su richiesta di chi ciò è avvenuto e soprattutto se dietro queste scelte non si celino tentativi di rafforzamento ‘personali’ a discapito dell’interesse generale del Partito democratico (in modo particolare della città di Catanzaro) considerando anche che è stata completamente disattesa anche un’indicazione pressoché unanime rispetto alle candidature al consiglio regionale da parte della Direzione Provinciale di Catanzaro (alla quale era presente il commissario regionale stesso)”.

Le richieste

Detto ciò, il Pd catanzarese non considera “più rinviabile l’avvio delle procedure congressuali su tutti i livelli in modo da ridare al Partito calabrese un assetto dignitoso e aderente allo statuto e garantire la maggiore stabilità possibile in vista delle prossime scadenze elettorali tra cui le elezioni comunali di Catanzaro”. Le richieste uscite dalla riunione sono dunque quella di “individuare un reggente o un comitato di reggenza della Federazione provinciale di Catanzaro fino al prossimo congresso; avviare il percorso congressuale (con l’indicazione delle date) partendo dai territori e superando ‘definitivamente’ la gestione commissariale ormai non più necessaria; procedere con il tesseramento on line e affidarne la gestione ad una commissione provinciale per quando riguarda la federazione e al coordinamento cittadino per quanto riguarda la città di Catanzaro”.

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