“La pandemia ha prodotto troppo silenzio sull’inquinamento della vita pubblica e del mercato da parte della ’ndrangheta, che sa sempre approfittare della distrazione collettiva”. Lo affermano, in una nota, i deputati del M5S Giuseppe d’Ippolito e Paolo Parentela, che aggiungono: “Soprattutto adesso, non bisogna abbassare la guardia né cedere alla normalizzazione. Questo perché in Calabria – spiegano – arriveranno tanti soldi per la ripartenza, perché nella nostra terra si vive una crisi sanitaria ed economica senza precedenti e perché le elezioni regionali si avvicinano. Le volontà, emerse di recente, di colpire il procuratore Pierpaolo Bruni e gli ultimi attacchi mediatici al procuratore Nicola Gratteri non possono lasciarci indifferenti. Esistono prove granitiche – proseguono i deputati del Movimento 5 Stelle – della penetrazione criminale negli uffici, nelle istituzioni, negli appalti e nelle sedi del potere pubblico. Tutta la politica ha il dovere di dire da che parte sta e in primo luogo di assumere una posizione netta: rispetto alla lotta all’antistato, al rafforzamento delle regole e delle strutture di contrasto delle organizzazioni criminali, alla garanzia imprescindibile che i processi si svolgano senza condizionamenti e senza delegittimazioni della magistratura. Siamo in apprensione – concludono D’Ippolito e Parentela – perché magistrati e testimoni di giustizia in prima linea sono ancora più esposti a rischi. Siamo preoccupati perché sui temi della legalità e della pulizia del sistema pubblico sta prendendo piede una brutta indifferenza generale. Sia chiaro un punto: il problema in Calabria è la criminalità, non chi la combatte”.