Il procuratore crotonese Pierpaolo Bruni si insedia a Santa Maria Capua Vetere

Nel 2018 un detenuto svelò un piano ordito per eliminare il magistrato che aveva fatto arrestare diversi esponenti di spicco della 'ndrangheta
pierpaolo bruni

Si è insediato, questa mattina, il nuovo procuratore capo della Procura di Santa Maria Capua Vetere, Pierpaolo Bruni. Il magistrato crotonese ha lasciato la Procura di Paola che guidava da sei anni. La cerimonia di insediamento si è svolta alla presenza del procuratore generale di Napoli, Luigi Riello; del presidente del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Gabriella Maria Casella; dei sostituti procuratori Antonio D’Amato e Carmine Renzulli; del presidente delle Camere penali, Francesco Petrillo e di tanti rappresentanti del Palazzo di giustizia. Lo scorso 4 maggio il Csm ha nominato Bruni a capo della Procura di Santa Maria Capua Vetere.  

Le minacce al procuratore crotonese Pierpaolo Bruni

Le minacce al procuratore crotonese Pierpaolo Bruni

Il magistrato calabrese, 54 anni, è da tempo nel mirino delle cosche e vive da tantissimi anni sotto scorta. In passato, si è occupato di tantissime inchieste contro i clan del Cosentino e le cosche del Crotonese, conducendo anche delicate indagini sui rapporti tra la mafia e la politica. Da sempre è oggetto di minacce di morte, alcune confermate anche da diversi collaboratori di giustizia. Il pentito, Angelo Cortese, rivelò agli inquirenti che “il dottore Bruni è a rischio di vita assoluta”. Nel 2010 fu diffuso un messaggio che conteneva minacce di morte rivolte al magistrato: “Pierpaolo Bruni… ahahah… tu per noi sarai na muschiddra… tutto questione di tempo… a presto tu sarai raccolto con un cucchiaino… di te rimarranno solo le ceneri… Insieme ai tuoi carissimi pentiti Bumbaca e Marino”. In realtà, le minacce di morte contro l’allora sostituto procuratore di Crotone erano contenute in un commento di un articolo, pubblicato su un sito on line, che riportava la notizia della confisca dei beni disposta dal Tribunale di Crotone nei confronti di due esponenti delle cosche locali, coinvolti nell’inchiesta “Heracles” della Dda. Ma è stato oggetto di minacce anche da quando è a capo della Procura di Paola. 

Vendetta e piani per delegittimare il procuratore Bruni

In particolare dalle carte dell’inchiesta “Tonno Rosso” sui presunti pirati del Tirreno cosentino emerse che uno degli indagati avrebbe voluto “vendicarsi” del procuratore capo di Paola che, già una volta, lo aveva fatto condannare. Una vendetta meditata anche attraverso dei “piani” per delegittimarlo. Sono emblematiche alcune frasi, intercettate durante i colloqui in carcere, pronunciate più volte da lui e dai suoi parenti contro quel pm che tanti anni fa lo aveva fatto arrestare in un’inchiesta della Dda di Catanzaro. I finanzieri captarono le conversazioni nelle quali, più volte, ha espresso progetti di delegittimazione ai danni del procuratore, usando parole piene di risentimento fino ad augurargli la morte. Frasi che gli agenti di polizia giudiziaria trascrivono in un’informativa che descrive un contesto di odio nei confronti di Bruni, un risentimento che parte da lontano. Cioè da quando, nel 2003, l’arrestato era finito nell’inchiesta “Tramontana” condotta dalla Dda e dallo stesso Pierpaolo Bruni, l’allora pm applicato alla Distrettuale antimafia che si occupava delle cosche del Crotonese. Quegli stessi clan che, più volte, hanno organizzato e pianificato attentati e progetti di morte contro il procuratore Bruni. Nel 2018 un detenuto svelò un piano ordito dalle cosche per eliminare il magistrato che aveva fatto arrestare diversi esponenti di spicco della ’ndrangheta. Secondo quel racconto, riscontrato dagli inquirenti, le cosche stavano davvero pianificando di ammazzare il magistrato ed erano a conoscenza di tutti I suoi spostamenti, delle sue abitudini e anche di quelli della sua scorta.

© Riproduzione riservata

TI POTREBBE INTERESSARE
Centinaia di soci dell’associazione “Fiat 500 Club Italia” si sono dati appuntamento a Paravati sulla spianata del Santuario Cuore immacolato di Maria Rifugio delle Anime
La "danza" sulle note di Claudio Cecchetto durante un corso nazionale della Società Italiana di Medicina Legale
Dai verbali non emergono violenze o costrizioni, ma per il gip "basta il rapporto di affidamento" tra insegnante e allieva "per neutralizzare l'efficacia del consenso"
Rimasta ferita anche una bambina, trasportata con l'elisoccorso all'ospedale
Nel corso dell'incontro sarà presentato il dossier elaborato dai circoli locali di Legambiente basato sulla campagna di monitoraggio effettuata su alcune aste fluviali
Messa in sicurezza l’area, è stato chiuso al traffico il tratto interessato dal rogo per il tempo necessario alle operazioni di spegnimento
Il governatore: "La nostra terra ha vitigni eccellenti e tante piccole cantine"
Ordinato sacerdote nel 1936 fu membro per sedici anni della Compagnia di Gesù, insegnando filosofia e teologia
Sul posto il personale medico del 118 ed i carabinieri per i rilievi del caso, assieme a squadre dell'Anas
RUBRICHE

Testata giornalistica registrata al Tribunale di Catanzaro n.1 del Registro Stampa del 7/02/2019.

Direttore Responsabile Mimmo Famularo
Caporedattore Gabriella Passariello

Calabria7 S.r.l. | P.Iva 03674010792

2024 © All rights reserved