Il racket delle estorsioni a Catanzaro e l’autonomia del clan degli zingari sulle altre cosche (VIDEO)

Da braccio operativo a gruppo criminale 'ndranghetistico, la pentita Cerminara svela il nuovo volto del clan di Catanzaro

Da Pistoia, a Corvo, all’Aranceto a Catanzaro Lido. La cappa mafiosa sui quartieri a sud del capoluogo di Regione era rappresentata dal gruppo criminale Bevilacqua- Passalacqua. Il passato prossimo è d’obbligo, in questa fase, vista la imponente inchiesta della Dda di Catanzaro, coordinata dal procuratore capo Nicola Gratteri, che ha portato la Squadra Mobile a notificare 62 misure cautelari e a 22 avvisi di garanzia (LEGGI). Il clan degli zingari che in precedenti vicende giudiziarie, come “Maniscalco”, “Revenge”, “Ghibli”, “ Rinascita” e “Jonny” nasce e si sviluppa come elemento di supporto operativo nei confronti delle cosche storiche di Isola Capo Rizzuto, Cutro e Catanzaro con la cosche Arena, dei Grande Aracri e dei Gaglianesi, nel corso degli anni acquisisce sempre maggiore autonomia fino a diventare dopo il 2017 un gruppo mafioso con un proprio programma criminale, una sua autonomia strutturale e operativa rispetto alle altre cosche di ‘ndrangheta.

Il potere dei rom e l’indipendenza dalle altre cosche

Il potere dei rom e l’indipendenza dalle altre cosche

E tutto questo avviene perchè la criminalità organizzata, quella storica, operante a Catanzaro e ad Isola conferisce ai capi del clan degli zingari doti di ‘ndrangheta per consentire loro di interagire all’interno delle dinamiche mafiose. Un’apertura che ha rafforzato il potere dei rom, acquisendo la struttura necessaria per diventare gruppo indipendente nei settori degli stupefacenti, delle armi, delle estorsioni, ponendo in essere reati contro il patrimonio avvalendosi della forza mafiosa.  Ed è la collaboratrice di giustizia Annamaria Cerminara ad aggiungere dettagli, precisando che alcuni capi degli zingari avevano acquisito il potere di battezzare gli affiliati grazie alle elevate doti di ‘ndrangheta che avevano ricevuto. Il riferimento è a Cosimo Abruzzese alias “U Tubu”, Luigi Pereloque Vecceloque, alias U Marocchino, Domenico Bevilacqua, più noto come Toro Seduto e Domenico Vecceloque, detto “Mico rota liscia”. Il percorso verso l’autonomia del gruppo dei rom è stato frastagliato da momenti di forte contrapposizione con gli altri clan, determinata dagli omicidi di Domenico Vecceloque e di Domenico Bevilacqua.

Gli accordi per le estorsioni con i clan di Isola

Tante le conversazioni intercettate in cui il clan degli zingari rivendica la propria autonomia mafiosa: il 6 marzo 2019 nel dialogo tra Ernesto Bevacqua, 49 anni, alias U Giappone e Massimo Bevilacqua, 45 anni, emerge un patto per la gestione delle estorsioni tra i clan di Isola e quello dei rom. Una conversazione, definita nelle carte del gip distrettuale firmatario dell’ordinanza, importante, perchè delinea il ruolo di Massimo Bevilacqua come boss emergente e quello di Ernesto Bevacqua come suo luogotenente: avevano il potere di ordinare agli affiliati di commettere danneggiamenti, furti propedeutici alle attività estorsive sotto forma di cavallo di ritorno.  Dal dialogo emerge che Bevacqua e Bevilacqua  lamentano il mancato rispetto degli accordi estorsivi da parte delle cosche di Isola e in questa circostanza decidono di estorcere danaro agli imprenditori catanzaresi senza concordare alcunchè con quelle cosche, sottraendo gli stessi imprenditori dalla possibilità di essere vessati dalle ‘ndrine isolane. In un’altra conversazione emerge il ruolo apicale di Luciano Bevilacqua, che avrebbe affrontato il referente delle cosche Crotonesi Mario Gigliotti per risolvere i loro rapporti, aggiungendo che suo fratello Massimo Bevilacqua, in qualità di capo clan aveva rappresentato a Gigliotti che le cosche isolane non stavano rispettando gli accordi, avvisandolo dell’intenzione degli zingari di rendersi definitivamente autonomi dagli isolani senza però contrapporsi a questi ultimi, per evitare conflitti derivanti dai proventi delle estorsioni.

LEGGI ANCHE | Sgominato il fortino dei rom a Catanzaro, la latitanza del capo degli zingari e la complicità dell’imprenditore

LEGGI ANCHE | “Cinquanta euro per un voto”, una pentita svela l’accordo tra politici e rom alle Comunali di Catanzaro

LEGGI ANCHE | ‘Ndrangheta, estorsioni e droga nel fortino rom di Catanzaro: colpo della Dda. 84 indagati (NOMI)

LEGGI ANCHE | Blitz nel fortino rom di Catanzaro, Gratteri: “Abbiamo liberato la città da una cappa” (VIDEO)

LEGGI ANCHE | Maxi blitz della Dda nel fortino rom di Catanzaro, 62 misure cautelari (NOMI-VIDEO)

LEGGI ANCHE | Blitz della Dda di Catanzaro, Messina: “Imprenditori hanno detto no alle estorsioni”

LEGGI ANCHE | Duro colpo alla criminalità rom di Catanzaro, coinvolto anche un agente della Penitenziaria

© Riproduzione riservata

TI POTREBBE INTERESSARE
Nel corso dell'incontro sarà presentato il dossier elaborato dai circoli locali di Legambiente basato sulla campagna di monitoraggio effettuata su alcune aste fluviali
Messa in sicurezza l’area, è stato chiuso al traffico il tratto interessato dal rogo per il tempo necessario alle operazioni di spegnimento
Il governatore: "La nostra terra ha vitigni eccellenti e tante piccole cantine"
Ordinato sacerdote nel 1936 fu membro per sedici anni della Compagnia di Gesù, insegnando filosofia e teologia
Sul posto il personale medico del 118 ed i carabinieri per i rilievi del caso, assieme a squadre dell'Anas
Le osservazioni in vista della conferenza di impatto ambientale
L'aspirante primo cittadino parla anche delle "condizioni disagevoli per l’erogazione delle prestazioni" e del "sovraccarico di lavoro"
Il più grande festival della regione, dall’anima itinerante e dal respiro internazionale, sarà inaugurato lunedì 15 aprile
Intanto il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, è in contatto con i prefetti delle città italiane
L'uomo non ha saputo specificare la provenienza del denaro che per gli investigatori sarebbe frutto di illeciti
RUBRICHE

Testata giornalistica registrata al Tribunale di Catanzaro n.1 del Registro Stampa del 7/02/2019.

Direttore Responsabile Mimmo Famularo
Caporedattore Gabriella Passariello

Calabria7 S.r.l. | P.Iva 03674010792

2024 © All rights reserved