La storia dei 497 medici cubani, di cui nell’estate del 2022 il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto aveva annunciato l’assunzione a tempo determinato, finisce alla Corte penale internazionale. A riportarlo è ‘Il Foglio’. L’ipotesi di reato, scrive il quotidiano, “è di tratta di esseri umani, schiavitù e altri atti disumani”. Le stesse accuse lanciate al Qatar e al Messico.
“Grazie ad alcuni accordi, la regione del sud Italia – riporta il giornale – poteva ‘affittare’ da Cuba il personale sanitario, certo a condizione che venissero prese precauzioni per impedire loro di disertare, ad esempio con pressioni sulle famiglie; e senza considerare che il grosso degli emolumenti li prende il regime dell’Avana. Nel caso particolare, in Calabria, su 4.700 euro pagati dalla regione a ogni medico ne vanno solo 1.200”.
“Grazie ad alcuni accordi, la regione del sud Italia – riporta il giornale – poteva ‘affittare’ da Cuba il personale sanitario, certo a condizione che venissero prese precauzioni per impedire loro di disertare, ad esempio con pressioni sulle famiglie; e senza considerare che il grosso degli emolumenti li prende il regime dell’Avana. Nel caso particolare, in Calabria, su 4.700 euro pagati dalla regione a ogni medico ne vanno solo 1.200”.
Crimini contro l’umanità
Stando a quanto riportato dal ‘Foglio’, “è oggi questa la principale fonte di valuta del regime, e da qui l’ira inedita verso Mosca, quando si è scoperto che il regime di Putin con l’acqua alla gola per la guerra in Ucraina ha iniziato ad arruolare cubani direttamente, senza lasciare al regime il suo pizzo. Sono arrivate anche varie accuse di schiavismo: anche dalla ong Prisoners Defenders, che già lo scorso dicembre aveva denunciato appunto Italia, Qatar e Messico come corresponsabili di una tratta di persone e schiavitù in un rapporto che era stato inviato allo studio della Corte penale internazionale. L’accusa è stata ora reiterata nel corso di un forum tenuto mercoledì a Miami a cura del think tank Interamerican Institute for Democracy, sul tema ‘Tratta di persone da parte della dittatura di Cuba. Schiavismo nel secolo XXI’.
“La posizione attiva dei governi della regione Calabria (Italia), del Qatar e del Messico nel contrattare con il governo di Cuba contingenti di operatori sanitari in condizioni di schiavitù – riporta sempre ‘Il Foglio’ – avalla l’accusa formale di questi governi presso le Nazioni Unite e presso la Corte penale internazionale per tratta di esseri umani, schiavitù, persecuzione e altri atti disumani, crimini contro l’umanità tipizzati dallo Statuto di Roma all’articolo 7′”.
La replica di Occhiuto
La replica di Roberto Occhiuto non si è fatta attendere: “I medici cubani arrivati in Calabria non sono stati vittime né di tratta di esseri umani, né di schiavitù, né di fantomatiche persecuzioni. Nell’agosto del 2022 – spiega Occhiuto – firmavo presso la sede dell’ambasciata della Repubblica di Cuba a Roma un accordo con la Comercializadora de Servicios Medicos Cubanos S.A. per la fornitura diservizi medici e sanitari alla Calabria. Un accordo che mi avrebbe permesso di portare nella mia regione fino a 497 medici in tre anni. Al momento i medici cubani arrivati in Calabria sono 171: i primi 51 hanno iniziato a lavorare nei nostri ospedali nel mese di gennaio 2023, altri 120 sono in corsia da metà agosto”.
Occhiuto prosegue: “Perché ho deciso di ricorrere a questa soluzione emergenziale? Certamente non perché ‘i medici locali non hanno voglia di lavorare’,frase che non ho mai pronunciato, ma semplicemente per non chiudere i nostri ospedali e i nostri reparti. La Calabria ha fatto negli ultimi anni e sta continuando a bandire concorsi su concorsi per l’assunzione a tempo indeterminato di medici e personale sanitario. Ma – aggiunge il governatore – la carenza di camici bianchi è ormai patologica in tutto il paese, e per una regione come la mia, con un sistema sanitario distrutto da 12 anni di commissariamento, attrarre medici è ancor più complesso rispetto ad altre e più attraenti realtà nazionali”.
“I medici cubani in Calabria sono stati un successo”
Il presidente della Regione chiarisce: “Ho detto ‘no’ e ho denunciato per primo in Italia il fenomeno dei medici a gettone, professionisti che tramite cooperative specializzate offrono prestazioni facendosi pagare anche 150 euro all’ora, 1.200 euro a turno. Io non mi posso permettere di sperperare risorse pubbliche distraendole dai normali servizi per la cura dei cittadini Ecco dunque come è nata l’iniziativa di portare in Calabria i medici cubani Una decisione forte, che inizialmente ha ricevuto le critiche di ordini e corporazioni, ma che oggi è un modello positivo che tanti aspirano a imitare. Numerosi governatori mi hanno contattato per provare a emulare ciò che ho fatto, chiedendomi aiuto e consigli. I medici cubani in Calabria sono stati un successo. Per i nostri ospedali, peri loro colleghi italiani, per la cittadinanza”.
L’accoglienza delle comunità locali
“I camici bianchi caraibici – sostiene Occhiuto – sono stati splendidamente accolti dalle comunità locali, dai sindaci, il loro arrivo è stato spesso suggellato da feste di benvenuto e da momenti conviviali Non vedo alcun pericolo schiavitù. L’accordo che ho sottoscritto con la Comecializadora de Servicios Medicos Cubanos S.A. è molto chiaro e nella sua versione definitiva, quella che regola la presenza dei medici cubani in Calabria, prevede che i 4.700 euro lordi del compenso siano interamente corrisposti, su conti correnti italiani, ai professionisti caraibici: la Regione non versa alcun euro al governo cubano, non esiste il ‘pizzo’ del quale scrive il suo giornale”.
Occhiuto: “Nessuna tratta di esseri umani”
“Se qualche Ong – organizzazioni che a volte frequentano più i dorati forum come quello di Miami, piuttosto che le aree periferiche delle regioni maggiormente in difficoltà – pensa che i medici cubani siano sfruttati, ha la facoltà di denunciarci, e la Corte penale internazionale ha il dovere, come atto dovuto, di approfondire. Ma, gentile direttore – scrive Occhiuto nella lettera inviata al ‘Foglio’ – le posso assicurare che i medici cubani arrivati in Calabria non sono stati vittime né di tratta di esseri umani, né di schiavitù, né di fantomatiche persecuzioni. Abbiamo aperto le porte dei nostri ospedali a decine di media nazionali e internazionali che in questi mesi hanno raccontato con grande curiosità questo straordinario esperimento”.
“Tutti – conclude Occhiuto – hanno potuto constatare la serenità e il lodevole spirito di servizio con i quali questi professionisti stanno operando nella nostra regione. Ringrazierò per sempre i medici cubani per la loro passione e il supporto fondamentale che stanno dando al sistema sanitario calabrese”.