Ruggero Leoncavallo, esponente di spicco del verismo italiano scomparso nell’agosto di un secolo fa, torna ad appassionare esperti ed amanti del genere grazie alla scoperta di Luisa Longobucco, insegnante, musicologa, pianista e giornalista cosentina, che ha recuperato dalle tenebre del tempo un’opera quasi sconosciuta di Leoncavallo, andata in scena nel 1904.
L’opera, “Il Rolando di Berlino”, fu commissionata nel 1894 a Leoncavallo – famoso per l’opera “Pagliacci” ispirata da un episodio avvenuto in Calabria – sull’onda dell’ammirazione entusiasta per “I Medici”, rappresentati a Berlino, dal Kaiser Guglielmo II in persona, che lo riteneva il musicista più importante del suo tempo.
L’opera, “Il Rolando di Berlino”, fu commissionata nel 1894 a Leoncavallo – famoso per l’opera “Pagliacci” ispirata da un episodio avvenuto in Calabria – sull’onda dell’ammirazione entusiasta per “I Medici”, rappresentati a Berlino, dal Kaiser Guglielmo II in persona, che lo riteneva il musicista più importante del suo tempo.
“Il Rolando” suscitò molto entusiasmo in Germania, nel 1904. Ma poi, dopo una tiepida accoglienza in Italia, quando fu rappresentata, nel 1905, al San Carlo di Napoli, e la proposta di alcune pagine in edizioni discografiche, sull’opera cadde il più completo silenzio, anche per motivi di ordine politico, a causa della rottura dell’alleanza tra Italia e Germania e lo scoppio della Prima Guerra Mondiale. Leoncavallo, con spirito nazionalistico, restituì tutti i riconoscimenti avuti dalle autorità tedesche. Dopo questo gesto patriottico da parte del musicista, le copie del libretto “Il Rolando di Berlino” andarono perse. La copia riportata alla luce è quella appartenuta all’autore, ricavata dal manoscritto dell’opera stessa.
La trama è stata tratta dal romanzo di Willibald Alexis “Il Rolando di Berlino”. L’opera si divide in quattro atti e diciassette scene. La trama è molto complessa e contiene diciannove personaggi principali e diversi personaggi secondari. Leoncavallo utilizza tutte le tonalità vocali e, per i costumi di scena, usa armature che vengono prese in prestito dai musei. Adesso, nella ricorrenza del centenario della morte di Leoncavallo, viene reso di pubblico dominio il libretto e molto altro: si tratta di lettere di Stato, di recensioni e di cronache tradotte dal tedesco e dal francese, di curiosi aneddoti pubblicati nelle riviste musicali e nei giornali dell’epoca, di polemiche artistiche e politiche, che Luisa Longobucco ha accuratamente raccolto e commentato e che potranno costituire un solido punto di partenza per chi d’ora in poi vorrà studiare l’opera storica di Leoncavallo.
Il materiale raccolto è diventato un volume, inserito nella collana Euterpe della Apollo Edizioni, che riporta anche un quadro dell’età culturale che vide il sorgere dell’opera di fine ottocento, un confronto tra la versione manoscritta del libretto con quella definitiva, le diverse scene commentate e molte originali osservazioni. “Il Rolando di Berlino di Leoncavallo: documenti per la sua storia” sarà presentato sabato 14 dicembre 2019, alle ore 17, a Bisignano (Cosenza) nel chiostro del Santuario di Sant’Umile di Bisignano. Interverranno il musicologo Cesare Orselli e lo storico Rosario D’Alessandro.
Redazione Calabria 7