Il “Salva Gentile jr.” passa alla Camera e l’ipotesi riconteggio dei voti si fa sempre più reale

L'approvazione dell'emendamento apre la strada alla modifica dele regole sulla nullità delle schede. Orrico "Lotteremo su ogni voto"

La Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari della Camera si è espressa e ha appovato a maggioranza l’ormai meglio conosciuto emendamento “Salva Gentile Jr.”, ovvero la delibera sui criteri di validità e nullità delle schede elettorali. Un emendamento, questo, che ha trovato il forte dissenso del Movimento 5 stelle, che hanno accusato il centrodestra di voler “sovvertire” il voto delle ultime Politiche, consentendo all’azzurro Andrea Gentile, non eletto in Calabria, nel collegio uninominale Cosenza Tirreno, di risultare invece deputato al posto della pentastellata Orrico. In che modo? L’approvazione del “Salva Gentile Jr.”, di fatto apre la strada a una revisione delle norme elettorali che modifica le regole sulla nullità delle schede. In questo modo, infatti, sarebbero considerate valide le schede sulle quali sono state sbarrate due diverse liste in appoggio dello stesso candidato. Queste schede, chiaramente, sono attualmente nulle ma su di esse pesano quattro ricorsi, uno dei quali presentato dallo stesso Gentile.

Approvata una versione soft dell’emendamento

Approvata una versione soft dell’emendamento

Le nuove norme interpretative contenute nella delibera approvata, in buona sostanza, abrogano il regolamento introdotto nella precedente legislatura, in base al quale sono da dichiarare nulle proprio quelle schede che riportano due croci su due diverse liste a sostegno del medesimo candidato. La Giunta, però, ha anche respinto la proposta opposta, ovvero quella di considerare sempre valide queste schede al fine dell’assegnazione del collegio uninominale. Quindi si uniformano i criteri della Camera a quelli del Senato e nei quattro ricorsi presentati, qualora si dovesse aprire l’istruttoria, si valuterà, caso per caso, sulla base di due criteri: il “favor voti” e la non riconoscibilità del voto. “La nostra protesta andrà avanti senza sosta – ha affermato il Gruppo M5S alla Camera dei Deputati – è una battaglia che riguarda tutto il Paese, non solo le aule di Montecitorio. Stanno riscrivendo le regole delle elezioni 9 mesi dopo che si sono svolte, è gravissimo e ci lascia allibiti che a difendere le basi della democrazia ci sia solo il Movimento 5 Stelle”.

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