“Mi chiamo ***, sono una privata, non faccio parte di alcun schieramento politico e ho già un impiego come contabile. Sono proprietaria di un immobile commerciale in Corso Vittorio Emanuele III a Vibo Valentia (locale ristrutturato di 38 mq, attualmente libero). Un anno e mezzo fa, con i più semplici e umili mezzi di comunicazione e senza alcun’intenzione di integrarsi al cosi detto ‘sistema Vibo’ o agli ‘amici degli amici’, mi ero fatta promotrice di un’iniziativa personale, estrapolata dalla mie fonti conoscitive fuori regione, immaginando che le infinite iniziative promosse in ambito nazionale (basta – o bastava – fare l’ennesimo copia-incolla dei bandi delle città) avrebbero sfruttato in modo sano i fondi per il ripopolamento del cuore urbano/centro storico, rivitalizzandolo e stimolandolo”.
“Vibo vuol continuare a sopravvivere nel solito sistema”
“Vibo vuol continuare a sopravvivere nel solito sistema”
“Purtroppo, c’è da dire che Vibo vuol continuare a sopravvivere sempre nel solito sistema, alimentandosi del solito pregiudizio che qui nulla è possibile per esportare format e iniziative già collaudate nel resto del mondo e che hanno dato realmente riscontri positivi. Si ha paura o non si vuol trovare – perché incapaci – di vedere la luce della speranza e un futuro diverso. In questa città vige il vittimismo e finché questo farà soffocare il cervello di quelle poche persone che sono rimaste, saremo avvolti e soffocati”.
Il messaggio inviato alle aziende
“Questo è il messaggio che ho inviato a centinaia di aziende: ‘Mi permetto di distogliere per qualche minuto l’attenzione a contattarvi e proporvi, qualora vi fosse un vostro interessamento, ad aprire un piccolo store all’interno del mio locale commerciale. Lo scopo del mio contatto è esclusivamente di formulare e proporre alla vostra azienda la concessione del mio piccolo locale commerciale, agevolata tramite iniziale canone gratuito (periodo da concordare 12-15 mesi) con lo scopo di contrastare il fenomeno della desertificazione commerciale nell’arteria commerciale e l’inserimento di nuove attività commerciali che posano contribuire alla crescita del tessuto economico urbano e alla valorizzazione del territorio.
Dare maggiore visibilità al ‘city brand’
“Tramite le associazioni sociali, l’eventuale coinvolgimento della Camera di Commercio, Confcommercio e qualora ci si riesca a confrontare con l’amministrazione comunale, ci si potrà impegnare a dare maggiore visibilità al già affermato ‘city brand’ e all’emblema del comune in occasione di nuove e tutte le circostanze di visibilità pubblica e comunicazione d’immagine (giornali, convegni), comprese tutte le forme di comunicazione digitale (es. Sito web d’impresa o di progetto, social network, blog, forum etc.). Si darà anche il giusto e sano spazio a un’iniziativa fortemente significativa per lo sviluppo del tessuto commerciale cittadino, cercando ognuno – nel suo piccolo – senza star sempre a lagnarsi, al ripopolamento del cuore urbano, rivitalizzandolo e stimolandolo”.
Le conclusioni
“Qualora potrà essere utile il mio umile contributo, mi renderei anche disponibile a promuovere ogni miglior forma comunicativa commerciale che abbia rilievo mediatico per la vostra azienda. Qualora l’iniziativa dovesse interessarvi sarò lieta di ricevere un appuntamento per conoscere personalmente – e magari approfondire – ogni altro aspetto contrattuale e/o confrontarci”.
*Lettera firmata
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