di Ilaria Celia
Penso al momento in cui ti sei immatricolato.
Penso al momento in cui ti sei immatricolato.
Al primo esame.
Alla prima difficoltà.
Alle salite, ripide.
Alle tue notti in bianco.
Ai pensieri, ai dubbi.
Agli sguardi preoccupati.
Alle telefonate piene di gioia e a quelle incerte.
Penso alla tua forza, alla tua tenacia, alla tua integrità morale, alla tua nobilta d’animo.
Penso alla fortuna che ho nell’averti accanto, alla gioia che mi hai dato e che mi dai, al piacere che provo quando condividi i tuoi momenti, all’onore, al regalo che mi hai fatto chiedendomi di incoronarti Dottore e all’emozione che ho avvertito mentre lo facevo, all’orgoglio che ho provato nell’applaudirti, nel vederti realizzare il tuo sogno. Lì, davanti alla commissione, c’eri tu, con tutte le tue lacrime, le tue disavventure, i tuoi traguardi, la tua intelligenza e la tua testardaggine.
Gli applausi, per quello che hai fatto e per come lo hai fatto, non basterebbero, ma sappi che eravamo tutti lì per te, per la persona che sei. Alcuni seduti, altri in piedi e gli ospiti d’onore, coloro che abitano il tuo cuore, ti hanno osservato da una posizione ancor più privilegiata.
Nihil difficile volenti
L’editore Fabio Celia fa sue le parole della nipote e, insieme a tutta la redazione di Calabria 7, si congratula con il neolaureato Armando Celia per il traguardo raggiunto all’Università Magna Graecia di Catanzaro con 110 e lode e menzione della commissione. Segno che, quando ci si mette cuore e anima in quello che si fa, l’obiettivo – nonostante i mille sacrifici – si raggiunge sempre.