Imperium

Il sostegno ai latitanti e l’uomo dei due mondi, il pentito Emanuele Mancuso racconta i segreti dei Megna

Megna si accorge della presenza di alcune telecamere e pianifica lo spostamento di Marcello Pesce da Nicotera a Rosarno

Dalla gestione dei latitanti agli sposamenti riservati, Pasquale Alessandro Megna, collaboratore di giustizia, figlio primogenito di Assunto Natale, entrambi convolti nell’inchiesta della Dda di Catanzaro, “Imperium”,  gestiva ed organizzava, in accordo con il padre, l’irreperibilità di appartenenti alla famiglia Mancuso o di ‘ndrine storicamente alleate.  Ha nascosto agli occhi di investigatori e di inquirenti Marcello Pesce, alias “o ballerin” ospitandolo nel suo casolare in campagna, organizzando all’interno della struttura gli incontri con gli altri affiliati che andavano a fargli visita (LEGGI).  

Il summit nel casolare di Marcello Pesce e di Luigi Mancuso

Il summit nel casolare di Marcello Pesce e di Luigi Mancuso

Era lì che il boss Luigi Mancuso, all’epoca dei fatti latitante andava a trovarlo ed in quel posto si riunivano per summit di ‘ndrangheta come riferito dal collaboratore di giustizia Emanuele Mancuso. “Assunto Megna è grande amico della mia famiglia e già in passato, in alcune occasioni, ha aiutato la mia famiglia. Con riferimento ad un incontro che è avvenuto tra mio zio Luigi, all’epoca irreperibile, e Marcello Pesce di Rosarno, latitante, poiché coinvolto nell’operazione Recherche 1 e Recherche 2, proprio Megna ha dato la disponibilità di una casa di campagna che si trova a Nicotera Marina, una traversa prima della sua abitazione. Due o tre giorni dopo l’incontro, Marcello Pesce veniva arrestato. Non era la prima volta che Megna dava assistenza a membri della mia famiglia irreperibili”. Il collaboratore di giustizia Pasquale Alessandro Megna ha invece riferito di una vera e propria gestione della latitanza di  Pesce, iniziata a Nicotera in altre residenze di alcuni esponenti della famiglia Mancuso e terminata nel proprio casolare di campagna. 

Il trasferimento del ricercato da Nicotera a Rosarno

Il pentito si era accorto della presenza di alcune telecamere, che inquadravano l’abitazione di campagna e proprio per questo, secondo quanto riportato nel decreto di fermo vergato dal pool dei magistrati antimafia Antonio De Bernardo, Annamaria Frustaci ed Andrea Buzzelli, ha pianificato lo spostamento di Marcello Pesce dal territorio di Nicotera a quello di Rosarno, prendendo contatti diretti con i rosarnesi indicatigli dallo stesso latitante, ideando uno stratagemma per impedire l’intervento delle Forze dell’ordine nel corso delle operazioni di trasferimento. Megna accompagnava, negli spostamenti riservati, Luigi e Pantaleone Mancuso, “l’ingegnere”, durante il periodo della loro irreperibilità ed era armato.  “La famiglia Megna-ha dichiarato ancora Emanuele Mancuso- è solita avere armi, in particolare Giuseppe e Pasquale i figli di Assunto, quello che io definisco uomo dei due mondi” che ha collegamenti con l’America latina e fa parte del gruppo di mio padre, di Scarpuni e di Diego Mancuso: all’inizio faceva parte del gruppo ‘Mbroglia anche se c’erano stati degli attriti con Domenico Nihji”. 

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