Il terrorista Issam Shalabi, il 23enne egiziano detenuto nel carcere di Rossano, sarà processato a Teramo.
Ritenuto un ‘lupo solitario’ dell’Isis, il terrorista Issam Shalabi era stato arrestato lo scorso novembre in un blitz dei Nocs a Milano e trasferito in Calabria. L’uomo si era trasferito nel capoluogo lombardo dopo aver vissuto per un periodo a Colonnella (Teramo). Il giovane di origini marocchine è stato rinviato a giudizio dalla gup dell’Aquila, Guendalina Buccella, davanti alla quale è comparso, scortato, in un tribunale blindatissimo dagli agenti delle forze speciali. Intorno a Shalabi nel carcere di Rossano in Calabria, si sono ristretti altri come lui accusati di terrorismo internazionale.
Ritenuto un ‘lupo solitario’ dell’Isis, il terrorista Issam Shalabi era stato arrestato lo scorso novembre in un blitz dei Nocs a Milano e trasferito in Calabria. L’uomo si era trasferito nel capoluogo lombardo dopo aver vissuto per un periodo a Colonnella (Teramo). Il giovane di origini marocchine è stato rinviato a giudizio dalla gup dell’Aquila, Guendalina Buccella, davanti alla quale è comparso, scortato, in un tribunale blindatissimo dagli agenti delle forze speciali. Intorno a Shalabi nel carcere di Rossano in Calabria, si sono ristretti altri come lui accusati di terrorismo internazionale.
“Sono pronto a combattere e a fare la guerra”
Sono queste le parole che gli investigatori hanno sentito dire al terrorista solitario dell’Isis, all’epoca residente a Colonnella, e dipendente di una ditta che aveva in appalto le pulizie al McDonald’s. Per questo episodio il giudice ha ritenuto che il processo si sarà svolto a Teramo.
Il terrorista detenuto in Calabria ha sempre negato di avere contatti con l’Isis, nonostante le analisi investigative che ne hanno confermato la pericolosità, quando si definiva con altri un ‘lupo solitario”’e si vantava di aver ricevuto un addestramento militare molto approfondito. A Milano il giovane aveva trovato un lavoro in nero in un’azienda per la bitumazione stradale. Nei suoi confronti le accuse sono pesantissime: associazione con finalità di terrorismo internazionale e istigazione e apologia del terrorismo. Le posizioni di altri già indagati un anno fa, pure loro residenti tra Alba Adriatica e Martinsicuro, sono state stralciate e archiviate.
Redazione Calabria 7