Le attenzioni sono tutte concentrate sulla Giunta e sui nomi di chi potrebbe essere chiamato a far parte del nuovo governo regionale guidato da Roberto Occhiuto. Il totoassessori insomma impazza ed è normale che sia così anche se, in teoria, l’impegno dovrebbe essere più indirizzato su quali competenze siano adatte a occuparsi di settori chiave del futuro della Calabria e meno su quali partiti avranno più o meno soddisfazione rispetto alle aspettative. C’è però un altro ambito, un po’ più nascosto, a cui nel sottobosco della politica regionale vengono destinate in queste ore le attività di molti portatori di interesse: quello delle “strutture” dei consiglieri appena eletti.
I debiti elettorali e i “tradimenti”
I debiti elettorali e i “tradimenti”
Nessuno dei diretti interessati lo ammetterà mai, ma su queste “strutture” si addensano moltissimi interessi perché, non sempre ma spesso, vengono utilizzate per pagare debiti elettorali o per assicurarsi consensi futuri. Non ci si possono inserire parenti, ma vi entrano ad ogni legislatura sindaci, assessori e consiglieri comunali a cui si deve dare un “riconoscimento” per l’impegno dimostrato in campagna elettorale. Dai curriculum che vengono consegnati per perfezionare le nomine si capisce tanto e, anche se c’è chi svolge questi ruoli per capacità acquisite sul campo e con lo studio, capita non di rado che i beneficiari abbiano competenze decisamente distanti dallo svolgimento di un ruolo istituzionale. L’attenzione per le “strutture” non è però solo un dato occupazionale o elettorale: molti attendono di conoscerne la composizione per capire gli spostamenti locali e per smascherare qualche portatore di voti che magari ha promesso il suo appoggio a un candidato ma poi ha finito per “tradirlo” con un altro. Il piazzamento dei fedelissimi, in questo senso, racconta la realtà molto più delle parole di circostanza.
I contratti
Appena il nuovo consiglio regionale si sarà insediato ogni consigliere, che sia di maggioranza o di opposizione, avrà diritto a nominare alcuni collaboratori di fiducia. Si tratta di vere e proprie assunzioni, con contratti co.co.co. atipici, che vengono effettuate dall’ufficio Risorse umane di Palazzo Campanella previa indicazione dei consiglieri. Gli assunti entrano nelle dipendenze del Consiglio ma si tratta di un incarico fiduciario che non può dare luogo a un rapporto di lavoro subordinato. L’incarico ha carattere temporaneo, cessa contestualmente alla fine del mandato del consigliere ma quest’ultimo può revocarlo in qualsiasi momento senza alcun preavviso. Dopo che vengono perfezionate, le determine con le nomine vengono pubblicate sul Burc (il Bollettino ufficiale della Regione Calabria).
Chi ha diritto a cosa
Molti li chiamano “portaborse” in maniera abbastanza spregiativa, ma la legge regionale assegna loro dei nomi altrettanto fantasiosi, se non altro perché non hanno alcun collegamento a specifiche mansioni nella realtà. Il consigliere “semplice” ha diritto a un “segretario particolare” e a un “collaboratore esperto” (unica figura per cui è richiesta la laurea magistrale), se poi diventa capogruppo, presidente di commissione o entra a far parte dell’Ufficio di presidenza la possibilità di assumere collaboratori raddoppia e ci entra anche un “responsabile amministrativo” e un “autista”. Tutti questi incarichi si possono sdoppiare al 50%, mantenendo un compenso comunque dignitoso, il che significa che un consigliere “semplice” può assumere per chiamata diretta fino a 4 persone esterne al Consiglio, che diventano 8 se si guida una commissione, un gruppo consiliare o se si diventa vicepresidente o segretario questore.
s. p.