Tra i destinatari di una misura cautelare nell’ambito della maxi-operazione “Imponimento”, condotta dalla Guardia di Finanza con il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro contro cosche di ‘ndrangheta del Vibonese e del Lametino e le loro proiezioni internazionali, c’è anche Francescantonio Stillitani, 67 anni, imprenditore leader nel settore del turismo e già assessore regionale, colpito da un provvedimento di fermo.
Per Stillitani l’accusa è concorso esterno in associazione mafiosa ed estorsione.
Per Stillitani l’accusa è concorso esterno in associazione mafiosa ed estorsione.
Stillitani è stato in passato sindaco di Pizzo Calabro (Vibo Valentia) e consigliere regionale dell’Udc: ha ricoperto l’incarico di assessore regionale ai Trasporti nella Giunta regionale guidata dal governatore Giuseppe Chiaravalloti e assessore regionale al Lavoro nella Giunta regionale guidata dal governatore Giuseppe Scopelliti. Francescantonio Stillitani, che ha abbandonato la politica nel 2013, nell’inchiesta odierna è indagato insieme al fratello Emanuele
Secondo le ipotesi accusatorie Francescantonio Stillitani ed il fratello Emanuele “fornivano uno stabile contributo alla vita dell’associazione mafiosa” operando il controllo nel settore turistico.
Entrambi consentivano a tale organizzazione di infiltrarsi e di avere voce in capitolo negli affari relativi allo specifico settore della gestione di strutture turistiche, anche mediando con altri imprenditori in relazione alle pretese estorsive della cosca e dei suoi appartenenti, concorrendo nelle condotte estorsive, favorendo l’affidamento di opere, forniture e servizi ad imprese contigue alla cosca ovvero direttamente avvalendosene, garantendo l’assunzione di sodali o di soggetti comunque indicati dall’organizzazione”.
La protezione fruttava ulteriori vantaggi ingiusti quali la risuluzione di problematiche concorrenziali, intimidazioni a soggetti non graditi ed appoggi elettorali in occasione delle competizioni (come quella regionale 2005).