Il Tribunale del Riesame di Catanzaro ha “alleggerito” la posizione di Francescantonio Anello, l’imprenditore di 30 anni di Filadelfia, figlio del presunto boss Rocco Anello, coinvolto nell’operazione “Imponimento” condotta dalla Dda di Catanzaro. Parzialmente annullata l’ordinanza cautelare emessa dal gip distrettuale Giulio De Gregorio lo scorso 13 agosto. All’esito della discussione il collegio presieduto dal giudice Giuseppe Valea ha infatti escluso l’associazione per delinquere e l’aggravante mafiosa. Accolte quindi le argomentazioni prospettate dagli avvocati Sergio Rotundo e Giuseppe Torchia.
Anello, accusato di essere partecipe dell’ipotizzata associazione a delinquere di stampo mafioso denominata “Anello-Fruci”, resta comunque detenuto nella casa circondariale di Siano in quanto il Tribunale del Riesame ha confermato nei suoi confronti l’ordinanza cautelare per gli altri capi di imputazione per i quali è finito in carcere all’esito del blitz compiuto dalla Guardia di Finanza nello scorso mese di luglio.
Anello, accusato di essere partecipe dell’ipotizzata associazione a delinquere di stampo mafioso denominata “Anello-Fruci”, resta comunque detenuto nella casa circondariale di Siano in quanto il Tribunale del Riesame ha confermato nei suoi confronti l’ordinanza cautelare per gli altri capi di imputazione per i quali è finito in carcere all’esito del blitz compiuto dalla Guardia di Finanza nello scorso mese di luglio.