Il Tribunale del Riesame di Catanzaro ha annullato l’ordinanza del Gip di Catanzaro, relativa alla posizione di Domenico Fraone, destinatario della misura cautelare degli arresti domiciliari, indagato e cautelato nell’udienza camerale del 17 settembre 2020. I giudici del riesame hanno pienamente accolto le argomentazioni esposte dall’avvocato Mario Bagnato. Nelle note depositate all’esito della discussione, corredate da numerosa documentazione, la difesa è riuscita a evidenziare le lacune investigative e soprattutto a chiarire le contraddizioni della tesi accusatoria offerta dalla Procura Distrettuale. La difesa ha lamentato “ l’assoluta contraddittorietà dell’assunto accusatorio che operava uno stravolgimento dei fatti”. Domenico Fraone, commercialista e operatore turistico, nel corso dell’udienza, ha reso dichiarazioni le quali, unitamente ai motivi scritti, hanno certamente inciso nella decisione del Tribunale. Sostanzialmente Fraone era stato tratto in arresto nell’operazione “Imponimento” e accusato di essere “concorrente esterno alla cosca Anello-Furci di Filadelfia, nonché di fittizia intestazione di beni”. Nei motivi scritti e nella discussione orale, l’avvocato Bagnato è riuscito a convincere i giudici del riesame che hanno pienamente recepito le conclusioni della difesa, annullando l’ordinanza impugnata. Gli elementi raccolti dall’accusa, infatti, non avevano alcun fondamento, anzi, in diverse parti dell’ordinanza cautelare “si contraddicevano etichettando nello stesso episodio Fraone prima come concorrente esterno ad una cosca per poi smentirsi scrivendo che Fraone era vittima di un’estorsione posta in essere dalla medesima cosca”. Rimane dunque lo sconcerto per i due mesi sottratti ai suoi affetti più cari e per le conseguenze disastrose sul piano professionale e lavorativo difficilmente recuperabili.