In Calabria case e terreni per chi trasferisce residenza e/o realizza attività (VIDEO)

Censiti e redistribuiti immobili che nessuno più reclama: sono di proprietà privata, ma non si riesce più a risalire all'ultimo titolare noto

Sviluppo in Calabria a partire dai territori abbandonati. Un esperimento di economia sostenibile che coinvolge rioni calabresi a rischio spopolamento. Questa mattina, nella Sala Verde della Cittadella regionale si è tenuta la prima conferenza regionale dei Comuni della Calabria aderenti al progetto SiBaTer-Supporto istituzionale alla Banca delle Terre abbandonate o incolte. Un’iniziativa promossa dalla Fondazione Idel della Calabria e dalla sezione regionale Anci.

Recuperare terreni ed edifici rurali abbandonati

Recuperare terreni ed edifici rurali abbandonati

“Ci occupiamo di portare alla luce – chiarisce Rosetta Alberto, referente regionale SiBaTer – sia le terre che gli edifici rurali abbandonati, beni spesso dimenticati dagli enti pubblici. Il progetto si rivolge alle otto regioni del Centro-Sud Italia considerate in ritardo di sviluppo, che possiedono un patrimonio da valorizzare. Creiamo un geoportale che in un percorso di promozione affida a giovani al di sotto dei 40 anni gli immobili per farne attività di tipo residenziale, economico e/o sociale. Tre iniziative sono illustrate dai sindaci che hanno fatto un egregio lavoro sui beni silenti. Immobili che nessuno più reclama: sono di proprietà privata, ma non si riesce più a risalire all’ultimo titolare noto. In alcuni Comuni delle aree interne, come Sersale, sono tornate a vivere le coppie in case che vengono ripristinate e assegnate a giovani che trasferiscono e stabiliscono lì la loro residenza. A Pentone, calabresi di terza generazione, mai vissuti in Calabria, tornano e insieme ad apicoltori e mugnai allestiscono un pastificio, aprono un B & B”.

Terre di proprietà comunale

“In questa prima fase ci siamo consentrati sulle terre di proprietà comunale – spiega Simona Elmo del coordinamento nazionale SiBaTer – Il progetto nasce dalla Banca nazionale delle terre abbandonate e incolte che un decreto legge per il Mezzogiorno aveva istituito nel 2017 chiedendo ai Comuni di censire il patrimonio comunale inutilizzato o dismesso. Date le carenze endogne delle strutture amministrative, i Comuni del Sud non hanno mai adempiuto a questa norma e il Governo ha ingaggiato Anci per fornire un supporto gratuito a un processo che va dalla ricognizione del patrimonio disponibile fino alla scelta di destinare i beni a un determinato target di popolazione. Tutti i Comuni stanno lavorano in direzione della crescita allestendo attivitità per offrire servizi al territorio”.

Rosario Varì, assessore allo Sviluppo economico e agli Attrattori culturali della Regione Calabria

“La Banca nazionale delle terre abbandonate e incolte e SiBaTer – ha affermato Rosario Varì, assessore allo Sviluppo economico e agli Attrattori culturali della Regione Calabria – sono un’interessante occasione per i Comuni al fine di una ricognizione. Un inventario di quelli che sono i terreni agricoli e gli immobili che ivi insistono per poter essere censiti, recuperati, valorizzati e affidati diventando quindi un momento di sviluppo economico per il territorio. Ciò che è importante è che questi elementi di marginalità diventano di centralità, ciò che viene abbandonato viene recuperato per essere messo al servizio della comunità. Un approccio in linea con quello che la Regione Calabria prevede nei progetti dedicati a borghi (Gerace, 20 milioni di euro) e alla promozione delle zone rurali. Discutendo con i rappresentanti di Sibater, che si occupa di povertà energetica, abbiamo scoperto che possiamo lavorare sulle comunità energetiche rinnovabili in più si può pensare a istituire delle premialità e degli incentivi per le aziende in questi insediamenti”.

Marcello Manna, presidente Anci: “Creare sviluppo e lavoro”

“Chiederemo una proroga oggi a questo tavolo per consentire a un maggior numero di Comuni di intervenire e realizzare dei progetti. Noi, se i municipi ne avranno bisogno, come Anci forniremo dovuto supporto – ha dichiarato il sindaco di Rende e presidente Anci Marcello Manna – lo stato delle cose va proiettato verso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza creando anche i progetti che servono. Quindi non solo monitoraggio, ma anche progettualità future. E’ necessaria una cabina di regia per sopperire alla carenza di risorse umane e professionali nei Comuni: questo è un tema che va affrontato con urgenza. Abbiamo all’orizzonte opportunità fondamentali: Pnrr, Cis, Agenda Urbana, ecc. Si tratta di creare le condizioni per costruire sviluppo e assorbire i precari. Da un lato abbiamo i Comuni in sofferenza e la necessità di assumere, dall’altro precari già formati per questo abbiamo chiesto un tavolo di concertazione con il prefetto di Catanzaro e il presidente della Regione Calabria Occhiuto”. (mti)

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