In ginocchio per la pandemia ristoratrice catanzarese si ribella e cucina per i poveri (VIDEO)

La storia di Concetta, che si ribella al Governo: contatta un'associazione, chiama gli chef e prepara 30 pasti per i disoccupati del Covid: "Non c'è festa senza lavoro"

Lo sguardo fisso sui suoi dipendenti da mesi in cassa integrazione, la voce di chi fa fatica ad andare avanti e paga in prima persona le scelte paradossali di un governo che per arginare la pandemia “ha pensato bene” di devastare il suo settore, quello della ristorazione, maggiormente penalizzato rispetto ad altri comparti, gli occhi delusi nell’aver appreso che la Calabria resta ancora in zona arancione. “Vogliamo lavorare. Abbiamo speso tanti soldi per metterci in regola con le norme anti-covid, eppure ci hanno chiusi per evitare assembramenti, ma gli assembramenti sono fuori dai locali non dentro. La mia attività ha 20 posti a sedere, quali assembramenti si potrebbero mai creare con venti posti a sedere? Avrebbero almeno potuto prevederne dieci, saremmo in qualche modo riusciti a sopravvivere e invece porte chiuse con 9 dipendenti in cassa integrazione e le tasse che devo comunque pagare”.

“Il sogno di aprire e l’incubo di chiudere”

“Il sogno di aprire e l’incubo di chiudere”

Concetta di 49 anni, è titolare del ristorante “Bohèmien” nel quartiere marinaro di Catanzaro, ha realizzato il suo sogno di aprire la sua attività a gennaio dell’anno scorso, senza la possibilità di raccogliere i frutti dei suoi sacrifici, costretta nel giro di un paio di mesi a chiudere al pubblico la sua attività. Ha tappezzato le vetrate del suo locale con una locandina, dove è inciso: “Non è festa senza lavoro… L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”, come segnale di dissenso per un primo maggio dove si festeggia il lavoro che non c’è. “Come segno di ribellione, ho contattato un’associazione e ho chiamato degli chef e a mie spese stiamo preparando 30 pasti per donarli a coloro che per questo maledetto virus hanno perso il lavoro e ai bisognosi. Ho deciso di farlo, perché la mia attività non deve rimanere chiusa, voglio lavorare”. Il governo non ha previsto la proroga sulla moratoria dei mutui: “Ci hanno chiusi nuovamente prima di Pasqua e questa scelta ci ha devastati, siamo in mano alle banche. Vuoi prolungare fino al mese di luglio lo stato di emergenza sui mutui, ma almeno vuoi prevedere la proroga sulla moratoria? Siamo in mano ad un governo superficiale e incapace, che tenta di salvarci dal Covid, ma ci fa morire di fame” (g. p.)

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