Inaugurazione anno giudiziario Tar Calabria, Pennetti: “Priorità alla Sanità” (FOTO-VIDEO)

Il presidente Pennetti inaugura l’anno giudiziario a Catanzaro, alla presenza di Frattini

E’ in corso a Catanzaro l’inaugurazione dell’anno giudiziario 2022 del Tar Calabria, alla quale partecipa il presidente del Consiglio di Stato Franco Frattini. La cerimonia è presieduta dal presidente del Tribunale amministrativo regionale, Giancarlo Pennetti. “Il senso della presenza del presidente Frattini – ha spiegato Pennetti incontrando i giornalisti a margine della cerimonia – è chiaro. L’esigenza del presidente, che sin dal suo insediamento ha messo in evidenza l’importanza del primo grado, il Tar, in quanto ufficio giudiziario immediatamente accessibile ai cittadini, di verificare la situazione nelle periferie della nazione che risentono di squilibri e problematiche e quindi di essere vicino e vedere da vicino questi Tar di frontiera”.

“Insomma – ha sostenuto il presidente del Tar Calabria – un tuffo, un’immersione piena all’interno del magma dei problemi con cui noi abbiamo a che fare. Il presidente Frattini è molto attento ai temi che sono al centro del lavoro della giustizia amministrativa in Calabria, è molto interessato a esempio al tema della sanità. Siamo grati di questo atto di fiducia e sensibilità del presidente Frattini”.

“Insomma – ha sostenuto il presidente del Tar Calabria – un tuffo, un’immersione piena all’interno del magma dei problemi con cui noi abbiamo a che fare. Il presidente Frattini è molto attento ai temi che sono al centro del lavoro della giustizia amministrativa in Calabria, è molto interessato a esempio al tema della sanità. Siamo grati di questo atto di fiducia e sensibilità del presidente Frattini”.

“Priorità a problematiche Sanità”

“Le problematiche della sanità, con particolare riferimento ai ritardi nei pagamenti da parte degli enti del servizio sanitario regionale e alle controversie in tema di accreditamenti e autorizzazioni, sono tra le priorità affrontate dal Tar della Calabria. Il dato è emerso dalla  relazione del presidente del Tribunale amministrativo, Giancarlo Pennetti, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2022 in corso a Catanzaro. “Il primo tema di cui ci occupiamo – ha spiegato Pennetti – è il problema dell’ottemperanza, delle azioni esecutive promosse da creditori del Servizio sanitario nazionale, soprattutto Asl, che si vedono per legge legati le mani nell’agire in giudizio nei confronti delle amministrazioni che ritardano pagamenti dovuti.

Questo è un problema con cui si è è confrontati durante la pandemia, perché ci fu una norma che ha bloccato queste azioni esecutive motivata dall’esigenza di non privare gli enti sanitari debitori di risorse importanti nella tremenda fase della pandemia. Questa norma – ha sostenuto il presidente del Tar Calabria – è caduta perché il Tar sezione staccata di Reggio Calabria insieme ad altri hanno sollevato dubbi di legittimità costituzionale, però ne è stata fatta un’altra, riferita solo alla Calabria, che addirittura porta il blocco fino al 2025. Quindi i creditori degli enti della sanità pubblica si vedono di nuovo bloccati. Questo Tar ha già sollevato una nuova eccezione di incostituzionalità di questa norma, che dovrà essere valutata dalla Corte costituzionale.”

“L’inerzia del commissario”

Altro tema “riguarda – ha specificato Pennetti – il fatto che spesso il commissario, che ormai è passato in testa al presidente della Regione, è spesso inerte rispetto a istanze di accreditamento, di apertura di nuove strutture, e questa inerzia quando si protrae oltre il tollerabile può dar vita al fenomeno del silenzio-adempimento, nel senso che l’amministrazione deve a un certo punto assolutamente pronunciarsi. Ci sono numerose controversie che nascono da questa inerzia, le cui ragioni sono da ravvisare anche in un certo scollamento tra commissario e Dipartimento regionale competente. Adesso la catena decisionale si accorcia, in quanto – ha ricordato il presidente del Tar Calabria – il commissario è anche colui che dispone del Dipartimento della Regione”.

“Bene nomina Occhiuto”

“Probabilmente la decisione del Governo nazionale di investire direttamente il presidente della Giunta dei compiti del commissariamento e del piano di rientro – conclude Pennetti – è una cosa positiva. Staremo a vedere. Devo dare atto al presidente Occhiuto di avermi inviato, subito dopo la sua nomina a commissario, una relazione che ha esplorato con crudo realismo le problematiche della sanità calabrese. La diagnosi sembra assolutamente credibile e giusta: è compito ovviamente degli organi regionali e della volontà politica di chi governa la Regione di superare questo impasse”.

“Su scuola e Dad una commedia degli equivoci”

Con riferimento al tema del contenzioso aperto dalle ordinanze di chiusura delle scuole a causa dell’emergenza Covid, Pennetti ha aggiunto: “Speriamo che questa fase sia chiusa finalmente. Anche alla luce del fatto che il legislatore ha messo in chiaro i limiti del ricorso alla Dad, saluto con favore il fatto che c’è stato un drastico abbassamento dei ricorsi di impugnativa di ordinanze contingibili e urgenti. Spesso – ha ricordato Pennetti – il cittadino ha percepito un braccio di ferro istituzionale, ‘Dad sì Dad no, io chiudo e io apro, il Tar vuole che i bambini si contagino, eccetera’, questa specie di commedia degli errori e degli equivoci che nuoce anzitutto al cittadino. Io dico solo – ha concluso il presidente del Tribunale amministrativo regionale della Calabria – che il rapporto tra istituzioni deve restare un rapporto tra istituzioni e non tra litiganti che vogliono competere”.

“Presto mappa fattori contenzioso”

“Il vostro impegno è in sé – ha detto invece Frattini -, e dimostra come da regione a regione, da territorio a territorio, ci sono problemi diversi e questioni che devono essere affrontate ma che originano da fattori economiche, sociali e storiche. Per questo ho deciso di varare un progetto, per ora un progetto pilota, richiesto da tre Tar, che esaminino grazie all’Ufficio Studi quali sono i fattori territoriali, economici, sociali da cui origina il contenzioso”.

“Vogliamo avere un panorama, che poi – ha proseguito Frattini – estenderemo come progetto che non sarà più pilota ma di tutti i Tar, che chiarirà con una mappatura tutti i fattori da cui scaturisce il contenzioso. Credo che questo sia fondamentale per affermare il nostro ruolo di giudici del potere pubblico, ma allo stesso soprattutto giudici che non sono mai contro il potere pubblico ma per il cittadino e per rispondere alle sue legittime esigenze. Quando il giudice amministrativo annulla un atto dà un segnale molto chiaro, che certi valori e diritti non possono essere violati né disattesi, ma al tempo stesso dà un’indicazione affinché quel principio sia sempre rispettato in futuro”.

La “credibilità delle istituzioni”

“Quindi – ha sostenuto il presidente del Consiglio di Stato – all’occhio del cittadino è la credibilità delle istituzioni che prevale. Quando si accolgono delle istanze e si riaffermano principi e valori il cittadino riconosce che c’è stata una risposta da parte delle istituzioni, che quindi ci guadagnano e sono più credibili. Ecco, con la giustizia territoriale che assicurate e che noi al centro valutiamo come giudice di ultimo grado dobbiamo dimostrare al cittadino che si deve fidare della giustizia amministrativa e che qualcuno valuterà tutte le sue istanze”.

Il Pnrr

Soffermandosi sul Pnrr, Frattini ha affermato che “ci sarà un afflusso enorme di fondi molto attrattivo per le mafie, rispetto al quale ci dovremo preparare per tutelare la stragrande maggioranza delle imprese che con le mafie non hanno nulla a che fare”.

Le interdittive antimafia

“Sul tema delle interdittive antimafia – ha detto Frattini – certamente hanno un grande ruolo le nuove norme che il governo ha introdotto, particolarmente la norma sul confronto procedimentale e l’obiettivo di interpretare il codice antimafia, che a mio avviso resta strumento basilare per una prevenzione avanzata contro le mafie e contro le loro variegate azioni di penetrazione nell’economia sana del nostro territorio”.

“E’ fondamentale – ha proseguito il presidente del Consiglio di Stato – che quelle norme siano applicate e siano applicate pienamente per dare i loro frutti possibili. Avremo una fase ancora più delicata, che ancora non è all’orizzonte: l’afflusso concreto dell’enorme massa di finanziamenti del Pnrr. Io sono convinto che si tratterà di un afflusso enorme di fondi molto attrattivo per le mafie, molto attrattivo, e rispetto al quale ci dovremo preparare per tutelare la stragrande maggioranza delle imprese che con le mafie non hanno nulla a che fare. Questo è l’obiettivo: tutelare l’economia sana, perché la mafia è la negazione della dignità umana. Noi vogliamo tutelare la libera attività economica delle aziende che vogliono contribuire al progresso anche di questa regione che sicuramente lo merita”.

La ‘ricetta’ per “tutelare gli onesti”

Secondo Frattini “è chiaro che per tutelare i più, che sono gli onesti, quelli che talvolta cadono vittime della mafia, per indurli a reagire e denunciare e porsi dalla parte dello Stato, dobbiamo potenziare moltissimo, nel momento in cui arriveranno concretamente le rate di finanziamento, gli assegni del Pnrr a me piacerebbe moltissimo vedere e trovare in ogni provincia italiana e in ogni prefettura una struttura dedicata all’analisi mirata degli elementi o non condurre a un’interdittiva. Lo dico – ha rilevato il presidente del Consiglio di Stato – perché quando tanto denaro sarà in circolazione, la risposta sulla domanda di informativa dovrà essere veloce, per poter dare subito la possibilità a chi non è d’accordo di avviare la procedura di contestazione e confronto preliminare e allo Stato la possibilità, se occorre, di difendersi davanti al giudice e al giudice di giudicare”.

“Quindi la necessità di accelerazione postula il proliferare di strutture dedicate, che in qualche prefettura già esistono, ma in una regione che ha visto aumentare così tanto il numero di casi mi auguro che dall’autorità di governo venga un segnale in modo che – ha concluso Frattini – tra quei mesi che occorreranno per cominciare a far arrivare concretamente sul territorio i fondi ogni prefettura abbia le forze in campo necessario dedicate a rispondere presto e approfonditamente”.

A maggio giornata della legalità

Il presidente del Consiglio di Stato ha poi aggiunto che, “a maggio, nella settimana in cui celebreremo e ricorderemo con dolore la strage di Capaci, faremo la giornata della legalità a Palazzo Spada. Sarebbe bello che una classe liceale di Catanzaro venisse, come tanti altri ragazzi di tante scuole d’Italia parteciperanno alla giornata per la legalità. Una giornata nella quale noi sostanzialmente cercheremo di condividere il principio secondo cui dall’illegalità si esce e dalla legalità si può non uscire mai e si può restare sempre. Non è inevitabile che si cada nei tentacoli della piovra criminale o mafioso, non è inevitabile che non se ne esca più quando si cede a qualche piccola tentazione. E allora – ha sottolineato il presidente del Consiglio di Stato – l’educazione insieme alla formazione”.

“La legalità dev’essere nel nostro Dna”

“La legalità non si impara solo quando vinciamo un concorso in magistratura, dev’essere nel nostro Dna, io credo che i ragazzi più giovani, con la scuola e l’educazione precoce, devono essere educati a questo principio: ragazzi, ci potete credere, non siete destinati a cascare prima o poi, specie in alcune aree degradate del nostro paese, nei tentacoli della piovra. Non è vero affatto. Potere rimanere con noi e vi aiutiamo a realizzare questo obiettivo. Questa – ha concluso Frattini – è la finalità della giornata della legalità”.

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