di Nico De Luca – E’ passato un mese da mercoledì 20 marzo scorso quando la città di Catanzaro si svegliava con un grosso incendio in uno dei quartieri a sud.
Nel cantiere della nuova metropolitana di superficie, in località Passo di Salto, qualcuno aveva dato a fuoco la grande catasta di traversine ferroviarie dismesse per lavorare sulla nuova linea.
Nel cantiere della nuova metropolitana di superficie, in località Passo di Salto, qualcuno aveva dato a fuoco la grande catasta di traversine ferroviarie dismesse per lavorare sulla nuova linea.
Un grande progetto da oltre centomilioni di euro cui è assegnato il compito di cambiare l’assetto della mobilità urbana da nord a sud, e dal centro alle grosse infrastrutture di Germaneto.
Molte circostanze convergevano dritte vero la pista malavitosa: la tecnica tipica di una intimidazione, la zona di Aranceto teatro di una importante operazione anticriminalità nei mesi scorsi; la vigilia della manifestazione regionale di Libera per la legalità proprio a Catanzaro; un grosso appalto molto appetibile.
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A quattro settimane da quel rogo Calabria7 ha voluto parlare direttamente con uno dei dirigenti responsabili del cantiere. Motivi di opportunità e le lungaggini per la trafila di autorizzazioni ci hanno fatto propendere per una intervista a telecamera spenta che riportiamo in sintesi.
Il quadro che ne è venuto fuori è per fortuna molto incoraggiante. In tutti i punti-cantieri della costruenda metro di Catanzaro – ci riferisce il dirigente del consorzio appaltante – dopo quell’episodio di cronaca finito anche sui media ed i tG nazionali, si è continuato a lavorare con grandissima tranquillità.
La tesi prevalente è che sia stato un episodio isolato sfuggito di mano a qualche balordo. Si punta molto sulle indagini della polizia che conosce bene luoghi e persone. Del resto su tutto il perimetro di cantiere sono attivi e funzionanti importanti sistemi di sicurezza ordinari e straordinari che il grande cantiere Vianini ha sottoscritto con la Prefettura.
Ogni giorno i responsabili della ditta riportano il resoconto anche scritto di quanto accade sui vari punti-cantiere alle forze dell’ordine le quali eventualmente lo incrociano con i riscontri della video sorveglianza. Superfluo specificare che sui cantieri della metro di Catanzaro non è mai arrivata alcuna richiesta estorsiva.
Un ultimo passaggio il dirigente lo riserva alla città: Catanzaro l’abbiamo subito sentita vicina a noi. Una forma di resilienza che vogliamo ripagare. Questa metropolitana deve rappresentare una riqualificazione per l’intero territorio che i treni andranno a collegare e ricucire tra loro.
E chissà se davvero per una volta i pregiudizi ed il luoghi comuni di un episodio, per quanto spiacevole, si apprestano ad essere spazzati via dalla forza stessa dell’opera e dalla sua capacità di incidere sul tessuto socio-economico della città.