La Corte dei Conti ha emesso sentenza relativa alla nota inchiesta penale “Multopoli” che ha acceso i riflettori su numerosi esponenti politici di Catanzaro nonché dell’intero corpo di Polizia Municipale, in relazione al presunto illegittimo annullamento da parte dei vigili urbani di svariati verbali di sanzioni al codice della strada, intervenute nel corso degli anni 2012 e 2013.
La Procura erariale infatti conveniva in giudizio l’intero corpo di Polizia Municipale di Catanzaro nonché il sindaco Sergio Abramo, il consigliere regionale Domenico Tallini, l’ex consigliere Carlo Nisticò, questi ultimi due difesi dall’avvocato Giacomo Carbone, ed altri ex componenti gli organi politici del Comune di Catanzaro. I giudici della Corte dei Conti di Catanzaro nella vicenda de quo hanno distinto due ipotesi di danno erariale: la prima basata su presunti annullamenti illegittimi coordinati da soggetti non appartenenti al corpo di Polizia Municipale ed un’altra concernente gli annullamenti operati dagli agenti di Polizia municipale e dagli ausiliari del traffico e contestati soltanto a quest’ultimi.
La Procura erariale infatti conveniva in giudizio l’intero corpo di Polizia Municipale di Catanzaro nonché il sindaco Sergio Abramo, il consigliere regionale Domenico Tallini, l’ex consigliere Carlo Nisticò, questi ultimi due difesi dall’avvocato Giacomo Carbone, ed altri ex componenti gli organi politici del Comune di Catanzaro. I giudici della Corte dei Conti di Catanzaro nella vicenda de quo hanno distinto due ipotesi di danno erariale: la prima basata su presunti annullamenti illegittimi coordinati da soggetti non appartenenti al corpo di Polizia Municipale ed un’altra concernente gli annullamenti operati dagli agenti di Polizia municipale e dagli ausiliari del traffico e contestati soltanto a quest’ultimi.
Per la prima ipotesi i giudici della Corte dei Conti di Catanzaro hanno definitivamente prosciolto sia il sindaco Sergio Abramo, sia il consigliere regionale Domenico Tallini nonché l’ex consigliere Carlo Nisticò, Amedeo Cardamone, Luigi Talarico, Rosalba Canino, Luigi Veraldi, non essendo stata riscontrata in capo agli stessi alcuna responsabilità erariale nella vicenda de quo. E’ stata inoltre dichiarata cessata la materia del contendere per l’ex assessore alla Pubblica Istruzione Stefania Logiudice. Alcune condanne ma per importi molto esigui, inferiori alle 3000 euro complessive, sono state pronunciate invece nei confronti dei restanti convenuti. Per l’ipotesi Sub B invece sono stati tutti assolti tutti. A rappresentare il collegio difensivo c’erano, tra gli altri, gli avvocati Nicola Tavano, Alessio Spadafora, Giuseppe Iannello, Gregorio Ferrari, Salvatore Prestia, Chiara D’Amato, Armodio Migali, Ivan Posca, Pietro Russo, Francesco Pullano e Giacomo Carbone.