La Procura della Repubblica di Paola ha disposto perquisizioni nell’ambito dell’inchiesta “Appalti e Massoneria” che interessa l’area del Tirreno cosentino. L’indagine punta ad accertare l’esistenza di un sistema che avrebbe pilotato gli appalti pubblici grazie ai rapporti massonici esistenti tra le persone coinvolte. La Procura, guidata dal procuratore Pierpaolo Bruni, ha delegato l’Arma dei Carabinieri per effettuare gli accertamenti nell’ambito del fascicolo aperto nello scorso mese di gennaio che vede, tra gli altri, il coinvolgimento di amministratori locali e imprenditori. Le perquisizioni puntano ad acquisire ulteriori elementi di prova a carico degli indagati.
I nomi
I nomi
Tra i 18 indagati risultano coinvolti alcuni amministratori pubblici del Comune di Belvedere, tra questi gli assessori Marco Liporace e Luigi Cristofaro. Secondo la procura si sarebbe costituita una presunta associazione per delinquere, operante tra la Calabria e la Basilicata, per dividere i proventi di appalti pubblici. I reati contestati, commessi dal 2018 al 2020 sono, a vario titolo, truffa alla turbata libertà degli incanti, alla corruzione, fino alla violazione della Legge Anselmi. Oltre ai due assessori risultano indagati Francesco Arcuri, Antonio Del Vecchio, Giuseppe Del Vecchio, Maria Grazia Melega, Francesco Esposito, Vincenzo Cristofaro, Silvano Cairo, Giuseppe D’Alessandro, Giuseppe Marsico, Giampietro D’Alessandro, Maria Petrone, Vincenzo Donato Rosa, Raffaele Grosso Ciponte, Giuseppe Caroprese e Gianfranco Amodeo e Paola Di Stio, dirigente dell’ufficio tecnico di Balvedere.