Inchiesta sul Porto di Catanzaro, le soffiate e le raccomandazioni dei politici

Negli atti emerge anche l'assunzione di un consigliere in una ditta per poter beneficiare dei favori di Palazzo De Nobili
donna catanzarese picchiata

di Gabriella Passariello- Tante, troppe le conversazioni intercettate, che delineano un quadro preciso del modus operandi degli imprenditori, cercando di non farsi sfuggire il bando sui pontili, ricorrendo al politico di turno pur di aggiudicarsi l’appalto. E’ quanto emerge dall’informativa degli uomini della Digos e della Mobile, allegata agli atti dell’avviso di conclusione delle indagini nell’ambito dell’inchiesta sulle irregolarità del Porto di Catanzaro, vergata dai magistrati Anna Chiara Reale e Stefania Caldarelli, che ha coinvolto imprenditori, direttore dei lavori, funzionari e dirigenti comunali, con le accuse a vario titolo di falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico, dal pubblico ufficiale in atti pubblici e da persone esercenti un servizio di pubblica necessità. E ancora, violazione delle norme sulla navigazione, abuso di ufficio e turbata libertà degli incanti (LEGGI QUI).

Le corsie preferenziali

Le corsie preferenziali

Ogni partecipante a suo modo avrebbe cercato di ottenere informazioni tramite l’amico della stazione appaltante, addirittura ricorrendo al dirigente, ad un componente della commissione di valutazione o di captare notizie da consiglieri, assessori e figure apicali di Palazzo De Nobili (LEGGI QUI ).C’è chi confessa nelle trascrizioni intercettate di aver cambiato il politico di riferimento, perché la vecchia strada intrapresa non era più percorribile per raggiungere l’agognato obiettivo, tentando di imboccare corsie preferenziali. Nell’informativa si precisa che non sono stati acquisiti elementi probatori su una reale interferenza di terzi nella procedura concorsuale che possa delineare senza ombra di dubbio una possibile turbativa, ma è lo stesso dirigente Andrea Adelchi Ottaviano ad ammettere con una funzionaria dell’Ufficio patrimonio subito dopo l’aggiudicazione definitiva dei lotti: “ qua ci andiamo di sotto tu ed io, non è che ci vanno di sotto altri. Il dirigente in un sfogo con la fedele dipendente riferisce dell’intervento di terze persone nella vicenda in esame: “io certe cose non so come fare, come affrontarle certe cose, chiedono le cose, che devo fare, non devo dire niente andate via”.

Il timore della Navylus di essere scavalcata

L’imprenditore Raul Mellea si rivolge all’amico consigliere per avere un chiarimento, poiché ha il timore che la Navylos di cui lui è amministratore unico possa essere di fatto “scavalcata” dalla Catanzaro Servizi. Il consigliere comunale che è evidentemente in rapporti confidenziali con il suo interlocutore chiarisce la vicenda, riferendo la reale posizione assunta dall’Amministrazione su un eventuale ruolo della società partecipata, specificando che al momento il Consiglio Comunale ha deliberato solo un atto di indirizzo per consentirle in futuro la redazione di un piano di gestione che dovrà essere approvato nuovamente in Consiglio. Solo dopo questi passaggi di natura politica la Catanzaro Servizi potrebbe partecipare ad un bando per la concessione demaniale relativo alla gestione di uno specchio di acqua che, in ogni caso non riguarda quelli per cui “oggi partecipa la Navylos”. Il consigliere rassicura Mellea, che al contrario aveva paventato il timore di un imminente concessione proprio alla società partecipata dal Comune: “è stato finora deliberato solo un atto di indirizzo, tutto è una cosa aleatoria, una cosa messa là giusto per…”.

“Bisogna stare nell’Amministrazione” per raggiungere gli obiettivi

Dalle carte emerge il malumore generalizzato delle ditte partecipanti, le quali spesso si sono rivolte anche ad esponenti politici per reperire notizie sulla procedura in corso, lasciandosi andare a commenti su presunti favoritismi delle reciproche rivali. Raul Mellea parla con un interlocutore ancora in corso di identificazione per scoprire le sorti del secondo lotto e quest’ultimo gli risponde che è “tutto fermo, bloccato improvvisamente”. E in un’altra circostanza, Mellea parla con un’altra persona della concessione demaniale e legge una sentenza che precluderebbe di fatto la possibilità che questa gli venga prorogata automaticamente per 15 anni, contrariamente a quanto aveva paventato e a quanto era avvenuto in altri Comuni. L’interlocutore lo tranquillizza dandolo per aggiudicatario del secondo lotto, soffermandosi su un altro problema: l’attuale assetto politico che si è sfracellato rimarcando la necessità di continuare ad essere “orientati ed è per questo che ho deciso si assumere un consigliere comunale in una ditta(…) Bisogna stare all’interno dell’Amministrazione e non ci sono alternative”.

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