“La Regione Calabria non può rimanere passiva, non può restare ferma a guardare l’evolversi delle vicende”. Lo afferma il consigliere regionale del Pd, Carlo Guccione, definendo “allarmante il quadro che sta emergendo in questi giorni in Calabria sulle Rsa e sulle strutture socio assistenziali che accolgono persone in difficoltà, anziane e con disabilità, finite in questi giorni anche sotto la lente degli investigatori”.
Secondo Guccione “al momento risultano emblematici i casi delle Rsa di Chiaravalle e di Villa Torano. Il silenzio assordante da parte della Regione rischia di gettare un’ombra sul suo operato. Oggi è necessario che la Regione autonomamente avvii una attività ispettiva sulle strutture e le prestazioni sanitarie e socio sanitarie erogate. Il compito della Regione Calabria è quello di vigilanza e controllo: com’è evidente dai fatti, questo compito –sostiene il consigliere regionale del Pd – non è stato svolto adeguatamente nel corso di questi anni” Guccione chiede “un’operazione trasparente e per questo deve essere coinvolto l’intero Consiglio regionale e la Terza commissione Sanità e attività sociali. In Calabria si riveda in modo sistematico l’organizzazione delle strutture sanitarie e socio assistenziali avendo la certezza che al centro del sistema ci sia il cittadino e non meramente interessi contabili o di profitto. Bisogna mettere mano a una vera e propria riforma strutturale che superi la mancata integrazione, tutta calabrese, dei servizi socio assistenziali con quelli sanitari. Non è più possibile – conclude il consigliere regionale del Pd – che si operi con un Piano regionale degli interventi in materia di servizi e politiche sociali fermo agli anni 2007-2009, mentre le altre regioni d’Italia non solo lo hanno aggiornato ma l’hanno integrato dando vita ad unico Piano di servizi sanitari e socio assistenziali. Questo serve ora alla Calabria”.
Secondo Guccione “al momento risultano emblematici i casi delle Rsa di Chiaravalle e di Villa Torano. Il silenzio assordante da parte della Regione rischia di gettare un’ombra sul suo operato. Oggi è necessario che la Regione autonomamente avvii una attività ispettiva sulle strutture e le prestazioni sanitarie e socio sanitarie erogate. Il compito della Regione Calabria è quello di vigilanza e controllo: com’è evidente dai fatti, questo compito –sostiene il consigliere regionale del Pd – non è stato svolto adeguatamente nel corso di questi anni” Guccione chiede “un’operazione trasparente e per questo deve essere coinvolto l’intero Consiglio regionale e la Terza commissione Sanità e attività sociali. In Calabria si riveda in modo sistematico l’organizzazione delle strutture sanitarie e socio assistenziali avendo la certezza che al centro del sistema ci sia il cittadino e non meramente interessi contabili o di profitto. Bisogna mettere mano a una vera e propria riforma strutturale che superi la mancata integrazione, tutta calabrese, dei servizi socio assistenziali con quelli sanitari. Non è più possibile – conclude il consigliere regionale del Pd – che si operi con un Piano regionale degli interventi in materia di servizi e politiche sociali fermo agli anni 2007-2009, mentre le altre regioni d’Italia non solo lo hanno aggiornato ma l’hanno integrato dando vita ad unico Piano di servizi sanitari e socio assistenziali. Questo serve ora alla Calabria”.