Di Carmen Mirarchi – A Palazzo di vetro di Catanzaro la riunione congiunta ed aperta dei Consigli Camera di commercio di Crotone, Vibo Valentia e Catanzaro per una riflessione sugli effetti della riforma camerale e sulle procedure di accorpamento. La riforma prevede una riduzione da 105 a 60 Camere di Commercio in tutta Italia e di conseguenza l’accorpamento di quelle con meno di 75 mila imprese iscritte. Quali conseguenze per il territorio? “Dopo la proposta da subito ci si è mossi per contrastare l’accorpamento. La riforma della Camera di Commercio diventa una spada di Damocle perché non tiene conto del territorio” afferma Daniele Rossi, Presidente della Camera di Commercio Catanzaro.
“Esistono Camere di Commercio ricchissime con meno di 75 mila imprese. In questo caso l’accorpamento e la riduzione da 105 a 60 avrebbe conseguenze gravissime. La Camera di Commercio di Catanzaro, come quelle di Crotone e Vibo, è contraria all’accorpamento per i danni economici che potrebbero esserci. Si tratta di una battaglia prioritaria” aggiunge. Le Camere di Commercio hanno sottoscritto un documento per dare vita ad una controproposta allo scopo di rilanciare il ruolo dell’ente ma soprattutto per evitare questa unificazione che non terrebbe conto delle esigenze della regione. “La Camera di Commercio di Catanzaro è autonoma e si sostiene da sola come tutte quelle di Italia e lo scopo è quello di promuovere il territorio. Chiediamo l’impegno della politica per salvaguardare questa controproposta ” conclude Rossi che sottolinea come l’accorpamento non porti in realtà ad un vero risparmio economico. “Questo incontro è stato voluto fortemente dai Presidenti delle tre Camere di Commercio tutti contrari ad una riforma nata senza ascoltare i territori” dichiara il Presidente della Camera di Commercio di Vibo Valentia.
“Esistono Camere di Commercio ricchissime con meno di 75 mila imprese. In questo caso l’accorpamento e la riduzione da 105 a 60 avrebbe conseguenze gravissime. La Camera di Commercio di Catanzaro, come quelle di Crotone e Vibo, è contraria all’accorpamento per i danni economici che potrebbero esserci. Si tratta di una battaglia prioritaria” aggiunge. Le Camere di Commercio hanno sottoscritto un documento per dare vita ad una controproposta allo scopo di rilanciare il ruolo dell’ente ma soprattutto per evitare questa unificazione che non terrebbe conto delle esigenze della regione. “La Camera di Commercio di Catanzaro è autonoma e si sostiene da sola come tutte quelle di Italia e lo scopo è quello di promuovere il territorio. Chiediamo l’impegno della politica per salvaguardare questa controproposta ” conclude Rossi che sottolinea come l’accorpamento non porti in realtà ad un vero risparmio economico. “Questo incontro è stato voluto fortemente dai Presidenti delle tre Camere di Commercio tutti contrari ad una riforma nata senza ascoltare i territori” dichiara il Presidente della Camera di Commercio di Vibo Valentia.
“L’operazione è partita dal Governo Renzi ma l’attuale Governo la sta portando avanti nonostante l’incontro al Mise con altri 17 Presidenti. Si penalizzano i territori più piccoli a vantaggio dei più grandi. Chiediamo oggi che il limite delle 75 mila imprese venga superato. Abbiamo un tavolo aperto in UnionCamere che arriverà al Mise, ci sono speranze per un cambio di rotta e per evitare l’accorpamento e la desertificazione istituzionale che sta avvenendo nelle zona disagiate ” spiega Caffo. Il Presidente della Camera di Commercio di Crotone, Pugliese, sottolinea la necessità di sostegno da parte della politica. “Il numero delle 75 mila imprese è dato dall’alto e non ci sono ragioni tecniche ed economiche per questa riduzione” spiega. “Abbiamo avviato un’interlocuzione con Mise ed UnionCamere per tutelare il territorio e migliorare l’efficienza dei servizi mantenendo l’autonomia. La riforma della Camera di Commercio deve essere bocciata come quella della Province perché i due Enti viaggiano insieme. L’accorpamento nasce dalla volontà di Renzi e del suo Governo che in realtà avrebbe voluto abolire tutte le Camere di Commercio.
Non possiamo essere cancellati per la volontà di due soggetti” conclude il Presidente. L”esigenza della revisione nascerebbe da questioni di natura economica – finanziaria ma non avrebbe poi nel concreto un reale impatto positivo per le imprese del territori più difficili. Le Camere di Commercio rappresentano l’interfaccia del territorio con lo Stato, per il tramite delle Regioni, sui temi legati alla buona amministrazione della cosa pubblica. Gli enti rappresentativi delle imprese di Catanzaro, Vibo è Crotone hanno avanzato una proposta al Mise affinché non si tenga conto del limite del numero delle aziende ma piuttosto del valore dell’ente per le imprese I Presidenti chiedono sostegno alla politica per non perdere l’autonomia dei territori. Tantissimi i rappresentanti del mondo della politica che hanno già dichiarato di voler sostenere la proposta delle tre Camere di Commercio. Il Presidente della Provincia Sergio Abramo ha espresso durante l’incontro il suo sostegno alle Camere di Commercio contro l’accorpamento.
Redazione Calabria 7