Indagini chiuse per sindaco e funzionari sul caso “Loa Beach” nel Reggino

"Sono emersi comportamenti illeciti delle persone coinvolte, che hanno emanato atti del proprio ufficio senza rispettare le procedure"
Loa Beach

I carabinieri di Locri hanno notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, emesso della Procura della Repubblica del Tribunale di Locri, nei confronti del sindaco del Comune di Portigliola, del responsabile dell’area tecnico–manutentiva, del responsabile dell’area amministrativa e del Suap e del segretario generale. Il primo cittadino e i suoi collaboratori, in concorso tra loro ed in tempi diversi, hanno posto in essere reiterati comportamenti illeciti, tesi a far decadere illegittimamente l’intestatario G.L. dalle concessioni demaniali del medesimo centro abitato ed impedendo la gestione delle attività del noto stabilimento balneare Loa Beach, procurando intenzionalmente all’intestatario e alla sua famiglia un danno ingiusto.

Le indagini

Le indagini

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Locri e nate a seguito della denuncia della persona offesa alla stazione Carabinieri di Locri, sono consistite prevalentemente nell’analisi della documentazione amministrativa acquisita e sequestrata, nonché nell’escussione di persone informate sui fatti. L’esito delle attività ha fatto luce sui comportamenti illeciti, posti in essere dal sindaco di Portigliola e dai suoi collaboratori con evidente abuso delle qualifiche pubblicistiche che rivestono. Nello specifico, tra il settembre 2019 e l’aprile 2021, i pubblici ufficiali hanno intenzionalmente emanato atti del proprio ufficio in assenza dei presupposti ed in mancanza delle procedure previste dalla legge, evitando di dare pubblicità ai loro provvedimenti e rompendo, senza giustificazione di sorta, qualsiasi forma di comunicazione con gli interessati, le cui istanze e richieste rimanevano di fatto inascoltate.

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