Infiltrazioni mafiose al Comune di Rende, la maggioranza: “Ingiustizia”. Ricorso al Tar

"Giunta e consiglieri comunali di maggioranza hanno continuato l'azione amministrativa. Ci siamo infatti trovati dinanzi poteri forti"
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“Oggi, come ieri, non abbiamo nulla da temere. Abbiamo sempre agito con trasparenza per il bene comune, per la nostra città. Dimettersi, questo sia chiaro a chi oggi canta vittoria disconoscendo le basilari norme del diritto e senza rendersi conto del danno fatto a questo municipio, non avrebbe cambiato il corso di una storia, purtroppo già scritta”. Lo sostengono, in una nota congiunta, la Giunta, il presidente del Consiglio comunale e i consiglieri di maggioranza di Rende in merito allo scioglimento dell’Ente per infiltrazioni mafiose deciso ieri dal Consiglio dei ministri.

“Ci siamo trovati dinanzi poteri forti”

“Ci siamo trovati dinanzi poteri forti”

“Tante le avversità riscontrate – prosegue la nota – e tuttavia questa giunta e i consiglieri comunali di maggioranza hanno continuato l’azione amministrativa. Ci siamo infatti trovati dinanzi poteri forti, abbiamo pagato lo scotto di aver contrapposto alle vecchie logiche partitiche un nuovo modello civico di governo in un clima di perenne conflitto, contro chi rema non nell’interesse delle comunità, ma per interessi di parte. Ingiustizia è fatta: con amarezza dobbiamo constatare che a queste latitudini la storia è difficile da cambiare. Nonostante tutto, la nostra visione di una Calabria nuova, prosegue, a prescindere da queste narrazioni faziose. Non appena conosceremo le motivazioni di tale provvedimento, intraprenderemo ogni azione legale necessaria a ripristinare la verità. Siamo certi, come già successo, che il tempo ci darà ragione”. (Ansa)

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