Gli avvocati di Domenico Lucano, Giuliano Pisapia e Andrea Daqua, dicono che “è necessario avere il tempo per leggere attentamente le motivazioni della sentenza lunga oltre 900 pagine” e si limitano a far notare che “il Tribunale di Locri, pur di condannare Lucano, disattende perfino le Sezioni Unite della Cassazione in tema di utilizzabilità delle intercettazioni”. Intanto però, dopo la pubblicazione delle motivazioni della sentenza con cui l’ex sindaco di Riace è stato condannato a 13 anni e 2 mesi nel processo Xenia (LEGGI QUI), Fratelli d’Italia si scaglia contro Lucano invocando chiarezza sulla fiction che, pur essendo stata realizzata dalla Rai, non è mai andata in onda.
La polemica investe la Rai
La polemica investe la Rai
Dalla sentenza emergerebbe, secondo il deputato FdI e commissario di Vigilanza Rai Federico Mollicone, “un ritratto di vita indecente e del falso umanitarismo utile solo ad accumulare ricchezze personali”. Il parlamentare dunque chiede che la Rai ad “apra una procedura di audit interna sulla catena di decisione che dispose la fiction e sulle responsabilità del danno erariale causato dalla produzione. Presenteremo un quesito in Vigilanza”. La conclusione di Mollicone è al vetriolo. “Dopo tutta la melensa retorica a cui abbiamo assistito da parte dei sacerdoti del politicamente corretto, da influencer e cantanti si potrebbe lanciare un altro hashtag in riparazione del primo “#iosonomimmolucano”: il nuovo dovrebbe essere “#scusatecisepotete”.