Nel pomeriggio di ieri personale della Polizia di Stato ha tratto in arresto un uomo di poco più di 30 anni, resosi responsabile dei reati dì maltrattamenti in famiglia e stalking nei confronti della ormai ex convivente. In particolare, dopo un periodo di convivenza, nel corso della quale era nata anche una bambina, il rapporto tra i due ragazzi aveva iniziato a vacillare. Il rapporto per la donna si era trasformato in un incubo e, alla violenza verbale, fatta di ingiurie e minacce anche di morte, sono seguite le percosse, calci e pugni che puntualmente arrivavano al culmine dì qualsiasi discussione, anche per futili motivi, con una furia incontrollata che neanche la presenza della bambina riusciva a fermare o a scoraggiare. Porre fine alla relazione era sembrata l’unica soluzione possibile per la donna, per salvare sé stessa e la bambina, allontanarsi e trovare rifugio presso i propri genitori era sembrato l’unico modo per sottrarsi alla violenza di quell’uomo.
La fine della relazione
La fine della relazione
Dopo la conclusione del rapporto però, le cose non sono andate meglio. L’uomo ha continuato a molestare la donna ossessionandola, inseguendola, minacciandola dì morte e, talvolta, aggredendola anche fisicamente, lo ritrovava ovunque, ormai la vita era diventata per lei impossibile. Agli inizi di agosto, ormai provata, stanca ed impaurita la donna ha deciso dì denunciare tutto alla polizia, chiedere aiuto a quelle donne e uomini in divisa, ormai considerati per lei l’ultimo riparo. Accolta negli uffici della questura, la ragazza ha raccontato tutti gli episodi e le circostanze che l’hanno vista vittima di un amore malato, il tormento che ormai da anni stava vivendo. L’attività info-investigativa avviata a seguito della denuncia coordinata dalla Procura della Repubblica di Cosenza diretta dal procuratore Mario Spagnuolo, ha consentito di accertare i reati contestati e di assicurare l’uomo alla giustizia.