Intimidazione ai danni del sindaco del Comune calabrese etichettato per anni come il più povero d’Italia: Nardodipace, in provincia di Vibo Valentia. Eletto a maggio 2023, Romano Loielo è già stato sindaco per due volte. In entrambe le occasioni il Consiglio comunale fu sciolto su proposta del Ministero dell’Interno per infiltrazioni mafiose. Attuale vicesegretario provinciale dell’Udc vibonese, Loielo ha reso noto di avere trovato davanti alla porta del suo ufficio al piano terra della propria abitazione tre cartucce a pallettoni ed un lumino funerario riposti per terra sopra una striscia di cartone su cui era stata incisa con un oggetto appuntito la scritta ‘Dimettiti da sindaco’.
“Grave offesa all’intera comunità”
“Grave offesa all’intera comunità”
“Il vile gesto intimidatorio perpetrato da ignoti nei miei confronti – afferma Loielo – seppur non in grado di scalfire in minima misura la mia ferma determinazione a portare avanti il mandato conferitomi dagli elettori poco più di un mese fa nella massima legalità e nel precipuo intento di perseguire con ogni azione il pubblico benessere, deve essere interpretato come una grave offesa all’intera comunità che ho l’onore di rappresentare, una comunità che tenta disperatamente e con ogni mezzo di sopravvivere nonostante le opprimenti avversità geografiche, socio-culturali e, purtroppo, ambientali in grado di rendere ancora più difficile tale prospettiva“. Il sindaco di Nardodipace, che ha detto di avere subito denunciato l’episodio, ha aggiunto che “non v’è ombra di dubbio che tale gesto non susciti in me alcuna forma di timore. In un primo momento avevo anche ritenuto di evitare clamori al fine di non dimostrare alcuna forma di debolezza agli occhi degli autori. Tuttavia, un riflessivo confronto col gruppo di maggioranza mi ha persuaso a rendere pubblica la vicenda ed a coinvolgere in una ferma presa di posizione tutte le autorità del territorio e, nei limiti del possibile, anche nazionali, per non lasciare spazio alla minima incertezza sul fatto che quanto accaduto possa in alcun modo riflettersi sulla mia attività politico-amministrativa, nonché su quella dell’apparato politico e tecnico dell’ente”. Loielo ha detto ancora di avere informato il prefetto di Vibo Valentia “manifestandogli la volontà di convocare a brevissimo giro un Consiglio comunale aperto”.
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