“Io sto con Gratteri”. E’ la presa di posizione che tanti calabresi stanno veicolando attraverso i loro social, a sostegno del Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri.
Dopo l’operazione Rinascita-Scott, il magistrato calabrese ha ricevuto diverse critiche da ambiti istituzionali, in ultimo l’osservatorio dell’informazione giudiziaria.
Dopo l’operazione Rinascita-Scott, il magistrato calabrese ha ricevuto diverse critiche da ambiti istituzionali, in ultimo l’osservatorio dell’informazione giudiziaria.
Lo si accusa di essere troppo mediatico, troppo frettoloso negli arresti e di incappare in errori successivi. Tuttavia, molti cittadini calabresi non badano a tali critiche e si schierano a fianco di quello che in molti considerano un eroe. L’uomo che sta combattendo il sistema, accusato di uscire dalle sue competenze quando afferma di aver smontato la Calabria come un Lego e di volerla rimontare. Ma in Gratteri i cittadini vedono molto di più di un coraggioso magistrato. Il suo forte ed inequivocabile messaggio sociale è certamente la componente più temuta dalla criminalità organizzata. Perché, come noto, sono i cambiamenti culturali a stravolgere le epoche e i destini dei popoli.
In campo, tra i tanti, scende anche il segretario Nazionale del sindacato di polizia Fsp, Giuseppe Brugnano. Sul suo profilo un lungo post a sostegno di Gratteri, che di seguito riportiamo.
“Si sono sciolti come neve al sole i tanti devoti a “san Nicola”.
Oggi festeggiano solo il Santo Stefano.
Quando la realtà non è una fiction, si usa la giustizia ad intermittenza.
Dopo la presa di posizione di qualche giorno fa sulle squallide parole di una parlamentare in tanti, anche amici veri e familiari, mi hanno chiamato o scritto in privato dicendomi “lascia stare… ma chi te lo fa fare… ecc ecc”.
Sono gli stessi amici e familiari che mi dicono le stesse cose su San Luca, ad iniziare dalle persone più intime, i miei genitori.
Oggi è il 26 dicembre, non solo Santo Stefano ma anche anniversario della fondazione di un partito italiano nato nel 1946.
Un partito “scomodo” per la quasi totalità degli italiani, un partito che scelsi di votare alla mia prima occasione utile.
Ricordo quei 18 anni fiero della mia appartenenza, sebbene non appartengo ad una famiglia missina, anzi con un nonno paterno che ha fatto il partigiano.
In casa all’epoca tutti con le stesse raccomandazioni “lascia stare… ma chi te lo fa fare… ecc ecc”.
Fu difficile farmi cambiare idea, anzi fu impossibile.
Oggi, come ieri, scelgo di stare sempre dalla parte meno comoda, da quella parte dove ci si scopre di essere in una minoranza, da quella parte in cui tanti la ritengono “la parte sbagliata”, per me l’unica parte da cui stare.
Dalla parte della Giustizia, dalla parte di voler cambiare concretamente qualcosa.
Io sto con il Procuratore Gratteri, non vuole essere uno slogan ma una chiara presa di posizione.
E se in tanti continuano a chiamarmi, per stare come loro alla finestra, non posso che rispondere vi voglio bene, ma “non c’è vento favorevole a nessun marinaio che non sa dove andare”. (a.m.)