Cadono le accuse di intestazione fittizia di beni e riciclaggio per Antonio Astorino, origini calabresi ma residente a Motta Visconti nel Milanese, coinvolto nell’inchiesta “Isola Orobica”, l’inchiesta parallela a “Golgota” contro le famiglie di ‘ndrangheta Arena-Nicoscia di Isola Capo Rizzuto e Mannolo di San Leonardo di Cutro, che nello scorso mese di aprile portò all’arresto di 13 persone. La Seconda sezione della Corte di Cassazione ha infatti parzialmente accolto il ricorso presentato dagli avvocati Anna Marziano, Giuseppe Gervasi e Vincenzo Sorgiovanni annullando i principali capi di imputazione per i quali Astorino risulta indagato e rinviando gli atti al Tribunale del Riesame di Brescia (competente per territorio) per un nuovo giudizio.
Inchiesta Isola Orobica
Inchiesta Isola Orobica
L’indagine, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Brescia, ha consentito di fare luce sulle propaggini delle cosche crotonesi e, in particolare, di quelle di Isola Capo Rizzuto, nel Nord Italia mediante l’infiltrazione in imprese delle quali acquisivano la gestione imponendo la loro protezione e sui rapporti che le famiglie isolitane mantengono con altre famiglie di ‘ndrangheta calabresi.