Faticano sempre più a staccarsi dalla famiglia di origine e a intraprendere un percorso di vita autonomo e indipendente. Il rapporto Istat 2019 racconta che al primo gennaio 2018 i giovani residenti in Italia di età compresa tra i 20 e i 34 anni sono 9 milioni e 630 mila, pari al 16% del totale della popolazione (anche loro in diminuzione di oltre 1 milione e 230mila unità rispetto al 2008). Ebbene, più della metà (5,5 milioni), celibi e nubili, vive con almeno un genitore. Il fatto di non poter contare su un lavoro stabile non aiuta i ragazzi a dar corso ai loro progetti di vita. Nel secondo dopoguerra si lasciava la famiglia intorno ai 25 anni. Per la generazione degli anni Settanta il distacco avveniva verso i 28. In ogni caso, chi si allontana da mamma e papà, non necessariamente mette su una propria famiglia: solo il 29,1% dei giovani tra i 20 e i 34 anni decide di vivere in coppia (coniugati o non). Si tratta di una quota molto bassa se si pensa alla percentuale del 37,9 registrata nel 1998.
Istat: in calo acquisti beni alimentari di prezzo più basso
Istat: in calo acquisti beni alimentari di prezzo più basso
Nel 2018 è rallentata la spesa corrente per consumi delle famiglie italiane e in particolare si è registrata una contrazione delle spese per prodotti alimentari (-0,1% in termini reali da +0,5% del 2017). Lo rileva l’Istat notando che la diminuzione delle quantità vendute è stata particolarmente marcata per i prodotti alimentari di fascia di prezzo più bassa. L’analisi si è basata sui dati scanner provenienti dalla grande distribuzione organizzata del commercio al dettaglio, selezionando un panel di circa 215 mila prodotti alimentari. “Il confronto tra gli andamenti delle quantità vendute dei prodotti appartenenti alla fascia di prezzo più bassa e di quelli della fascia di prezzo più elevata – si legge nel Rapporto annuale – ha evidenziato una contrazione degli acquisti più pronunciata per i prodotti meno costosi (circa 80%) rispetto a quelli a prezzo più alto (65%)”. “Questo fenomeno suggerisce la possibilità di un’evoluzione dei modelli di consumo delle famiglie con minore capacità di spesa che si manifesta attraverso la riduzione degli acquisti e/o lo spostamento della domanda verso altre tipologie produttive”, cambiando cioè il canale di acquisto oppure ricomponendo la spesa.
Istat: turismo boom nel 2018, opportunità per aree periferiche
Nel 2018 le presenze turistiche in Italia hanno superato i 428 milioni, segnando un record storico, anche se il trend positivo avviatosi nel 2010 è avvenuto a tassi di crescita inferiori a quelli europei. Lo rileva l’Istat nel Rapporto annuale 2019, segnalando che il turismo “è una preziosa opportunità di sviluppo locale”. Oltre un quinto delle presenze si registra infatti nei comuni geograficamente e/o logisticamente più isolati, periferici rispetto alle principali reti di comunicazione. La vitalità del turismo sul piano economico si riflette sul piano demografico e sociale: tra il 2011 e il 2017 la popolazione di questi comuni è cresciuta del 2,1% e nel periodo 2012-2016 il reddito per contribuente è aumentato del 6,5%, due punti percentuali in più della media nazionale”.
Istat: donne più longeve ma uomo gode di miglior salute
Le donne vivono di più rispetto agli uomini ma negli ultimi anni della loro esistenza devono fare i conti con disturbi e acciacchi cronici che minano le loro condizioni di salute. Il rapporto Istat 2019 conferma che le donne possono contare su una vita media pari a 85,2 anni, mentre gli uomini si attestano sugli 80,8 anni. Eppure il vantaggio della sopravvivenza tra i due sessi si sta riducendo nel tempo. Non solo, ma nel 2017 un uomo può godere di buona salute in media 59,7 anni, una donna 57,8. Questo significa che le donne, benchè più longeve, vivono un maggior numero di anni in condizioni di salute via via più precarie. Sono maggiormente colpite da patologie croniche meno letali che insorgono più precocemente e diventano progressivamente invalidanti con l’avanzare dell’età.
Redazione Calabria 7