‘Italia in Comune Cosenza’: “Con il dissesto ha perso tutta la città”

“Questa volta lo spettacolo termina mestamente e senza alcun evento pirotecnico, ed in maniera assolutamente scontata.  Ebbene, non possiamo affermare di essere stupiti dalla decisione della Corte dei Conti perché lo sapevamo tutti che il dissesto si sarebbe materializzato. La questione del bilancio è stata per certi versi un cavallo di battaglia della nostra opposizione tanto verso quest’amministrazione tanto verso chi questo tema ha sempre evitato di trattarlo come meritava, pensando ad attaccare l’amministrazione utilizzando la sterile arma del populismo d’accatto”. Lo afferma, in una nota, Serafino Tangari, di ‘Italia in Comune Cosenza’.

“Naturalmente condanniamo anche le reazioni “festaiole”, perché oggi non perde in particolare l’amministrazione Occhiuto ma perde la città intera i cui effetti li registreremo e patiremo per diversi anni a venire. Dobbiamo essere onesti intellettualmente nelle disamine, e nel contempo dobbiamo e possiamo affermare che nel mentre l’amministrazione portava avanti un progetto politico effimero e dannoso, dall’altro lato molta superficialità si è registrata. Abbiamo assistito a chi manipolava la realtà rendendola funzionale al sostegno della sua tesi, chi ha taciuto per molto tempo ed ha successivamente iniziato a contestare perché colpito direttamente nei propri interessi, chi ha portato avanti forme di proteste su pezzi o progetti di città a compartimenti stagni e non spendendo mai una parola per altre problematiche che avrebbero investito la collettività.

“Naturalmente condanniamo anche le reazioni “festaiole”, perché oggi non perde in particolare l’amministrazione Occhiuto ma perde la città intera i cui effetti li registreremo e patiremo per diversi anni a venire. Dobbiamo essere onesti intellettualmente nelle disamine, e nel contempo dobbiamo e possiamo affermare che nel mentre l’amministrazione portava avanti un progetto politico effimero e dannoso, dall’altro lato molta superficialità si è registrata. Abbiamo assistito a chi manipolava la realtà rendendola funzionale al sostegno della sua tesi, chi ha taciuto per molto tempo ed ha successivamente iniziato a contestare perché colpito direttamente nei propri interessi, chi ha portato avanti forme di proteste su pezzi o progetti di città a compartimenti stagni e non spendendo mai una parola per altre problematiche che avrebbero investito la collettività.

E’ assolutamente vero che toccato il fondo si può solo risalire, ma c’è anche la possibilità che toccato il fondo si possa decidere di continuare a scavare, e se queste riflessioni non iniziamo a farle non potremo mai pensare in maniera fattiva ad un percorso concreto di rinascita.
Se vogliamo seminare questo campo, prima di tutto dobbiamo liberarlo dalle erbacce e prepararlo alla semina.

Chi di dovere, dopo aver ribadito questo default, procederà all’accertamento delle responsabilità. Noi non siamo giudici e quindi lasceremo che questo processo faccia il proprio corso. Sul clima politico e su quello che dovrà essere il futuro dovremo lavorarci e anche duramente, perché oggi finalmente si manifesta un nostro pensiero e una nostra linea politica ovvero: essere contro l’amministrazione Occhiuto non significa essere per forza dalla stessa parte.

Reputiamo molto più importante e funzionale al progetto evidenziare le proprie caratteristiche, discutere e verificare la possibilità che esistano delle convergenze piuttosto che pensare ad un’accozzaglia informe che parte lancia in resta ma con una sostanza da armata Brancaleone che è destinata a fallire. In bocca al lupo Cosenza”.

Redazione Calabria 7

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