Lo stop scattato negli Usa dopo 6 casi di trombosi su circa 6,8 milioni di dosi rischia di avere conseguenze anche sull’Europa. L’Italia contava sul vaccino Johnson & Johnson per arrivare all’obiettivo di mezzo milione di dosi al giorno. Ma, dopo la richiesta di sospensione di J&J negli Stati Uniti, i piani rischiano una brusca frenata.
“Abbiamo fatto una riunione con i nostri scienziati e chiaramente con l’Agenzia italiana del farmaco, siamo in collegamento con l’agenzia europea Ema e e valuteremo nei prossimi giorni, appena Ema e gli americani ci daranno notizie più definitive, quale sarà la strada migliore. Ma penso che anche questo vaccino dovrà essere utilizzato perché è un vaccino importante”. È quanto ha affermato il ministro della Salute, Roberto Speranza, durante un intervento a Porta Porta. “La scelta statunitense è una scelta precauzionale e – ha aggiunto il ministro – la “scelta di Johnson & Johnson di non immettere immediatamente in commercio il vaccino in Europa è anch’essa una scelta di natura precauzionale. Il nostro auspicio – ha concluso Speranza – è di poter al più presto sciogliere questi nodi e usare anche questo vaccino che sarebbe il quarto, e che a noi serve particolarmente”.
“Abbiamo fatto una riunione con i nostri scienziati e chiaramente con l’Agenzia italiana del farmaco, siamo in collegamento con l’agenzia europea Ema e e valuteremo nei prossimi giorni, appena Ema e gli americani ci daranno notizie più definitive, quale sarà la strada migliore. Ma penso che anche questo vaccino dovrà essere utilizzato perché è un vaccino importante”. È quanto ha affermato il ministro della Salute, Roberto Speranza, durante un intervento a Porta Porta. “La scelta statunitense è una scelta precauzionale e – ha aggiunto il ministro – la “scelta di Johnson & Johnson di non immettere immediatamente in commercio il vaccino in Europa è anch’essa una scelta di natura precauzionale. Il nostro auspicio – ha concluso Speranza – è di poter al più presto sciogliere questi nodi e usare anche questo vaccino che sarebbe il quarto, e che a noi serve particolarmente”.
Aifa: “Rischio bassissimo”
“Valuteremo se dare il vaccino di Johnson & Johnson contro Covid agli over 60, e lo faremo non appena si potrà riprendere la campagna vaccinale” con questo vaccino, “nel giro di 2-3 giorni, forse anche meno. Se poi si potrà aprire alla somministrazione dal medico di famiglia, in farmacia o nei punti di libero accesso che aumenteranno, lo vedremo”, ha detto a Porta a Porta il direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco, Nicola Magrini, ipotizzando una soluzione in stile AstraZeneca.
“Guardiamo a quello che decideranno gli organismi americani dopo la segnalazione di sei casi su 7 milioni vaccinati, un rischio di 1 per milione, rarissimo. Anche in questo caso si tratta di donne giovani, tra 18 e 48 anni, potrebbe essere un meccanismo simile a quello del vaccino AstraZeneca”. Basta un caso per milione per bloccare un farmaco? “No, sono fiducioso che individuando le categorie a maggior rischio di ammalarsi di Covid grave – conclude Magrini -, i benefici della vaccinazione sono assolutamente non confrontabili con questi rischi molto rari”.