“Amante della sua terra, sempre sorridente e sempre capace di dire una parola buona. Sia di esempio. Jole ha sperato nella nostra regione contro ogni speranza”. Con queste parole l’arcivescovo di Cosenza, mons. Francesco Nolè, ha ricordato Jole Santelli nell’omelia durante la messa che si è svolta stamattina davanti alla Cittadella regionale di Catanzaro a un anno dalla prematura scomparsa della prima donna eletta presidente della Regione in Calabria (qui il video integrale).
Protagonista “senza sbavature”
Protagonista “senza sbavature”
Proprio nel piazzale antistante il palazzo che è stato intitolato alla sua memoria, attorno alle sorelle Paola e Roberta si sono stretti molti rappresentanti delle autorità tra cui i componenti della giunta regionale uscente, molti sindaci delle città calabresi e il prefetto del capoluogo Maria Teresa Cucinotta. “Jole non era una santa ma una peccatrice convertita come tutti noi. Aveva una fede incrollabile – ha proseguito mons. Nolè – che l’ha resa capace di essere protagonista, ma nel silenzio, sempre al suo posto, senza sbavature. In un anno ha saputo conquistarsi l’amicizia, l’ammirazione e il rispetto non solo del popolo ma delle istituzioni. Il suo funerale è stato un trionfo di presenza istituzionale e di popolo”.
La pacificazione e la speranza
L’arcivescovo di Cosenza ha poi ricordato il “percorso di pacificazione che ha saputo portare avanti” con “l’istinto della maternità che porta ad accogliere chiunque, soprattutto gli ultimi”. La prima presidente donna “ha saputo dare alla Calabria quella piccola luce tinta di rosa, era la speranza perduta” di questa regione. “Bisogna essere credenti ma anche credibili – ha detto ancora mons. Nolè – a cominciare dalla Chiesa, che in questo momento proprio in Calabria sta attraversando un momento difficile, che io definisco di purificazione. Siamo chiamati tutti a fare un esame di coscienza. Si può ricominciare da capo dopo che si è conosciuto l’abisso? Certo, la disperazione è una tentazione diabolica che ci impedisce di andare avanti, chi ce lo fa fare a lavorare per questa terra che tutti ritengono incapace di rialzarsi? Le istituzioni dovrebbero fare questo, mettersi al servizio del popolo, mettere il bene comune davanti al proprio. E se proprio c’è da scegliere – ha concluso – bisogna cominciare con gli ultimi”.
Il ricordo di Spirlì
In chiusura Santelli è stata ricordata anche dal presidente facente funzioni Nino Spirlì: “Jole – ha detto – ci insegna ad essere amici per sempre, ci insegna a credere nella bellezza dei sentimenti oltre ogni differenza, se l’è guadagnato questo per sempre. Non c’è stato un momento in cui Jole si sia fermata in questo palazzo, Jole governa ancora oggi. Non c’è stato un momento in cui quel per sempre si è trasformato nella parola fine. Jole faceva e fa, continua a fare”.