Karpanthos: maxi blitz della Dda tra Catanzarese, Crotonese e Nord Italia, 61 indagati in tutto (NOMI)

Sgominata un'associazione ‘ndranghetistica e un'altra finalizzata al traffico di droga. La Dda fa luce su un giro di estorsioni e riciclaggio

Sono sessantuno in tutto gli indagati nel maxi blitz della Dda di Catanzaro, coordinata dal procuratore capo Nicola Gratteri, nome in codice Karpanthos, che ha portato oggi i carabinieri a notificare 52 misure cautelari, di cui 38 in carcere, 6 ai domiciliari e 8 con obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, nei territori di Petronà, Mesoraca, Cropani, Isola, Cerva, Milano, Lucca. Nove gli indagati a piede libero. Un’operazione che punta a far luce su un’associazione di tipo ‘ndranghetistico e su un’ associazione finalizzata al traffico di stupefacenti caratterizzate dalla disponibilità di armi, dall’estorsione, rapina a mano armata, ricettazione, riciclaggio e intestazione fittizia di beni.

I nomi di tutti gli indagati

David Berlingieri, 23 anni, di Petronà; Beniamino Bianco, 54 anni, di Oggiono (Lc); Francesco Bianco, 55 anni, di Cropani; Giuseppe Bianco, alias u Pilusu, 31 anni, di Petronà, Pasquale Bianco, 28 anni di Cropani; Raffaele Borelli, 47 anni, di Cerva; Carmine Brescia, inteso Carminuzzu Lava, 36 anni, di Petronà; Vincenzo Bubbo, 43 anni, di Petronà; Vincenzo Caligiuri, 40 anni, di Petronà; Filippo Campagna, 61 anni, di Cropani; Gianluca Canino, 24 anni, di Cerva; Edoardo Carpino, 32 anni, di Petronà; Francesco Carpino, 59 anni, di Petronà; Salvatore Carpino, 65 anni, di Petronà; Francesco Castagnino, 56 anni, di Mesoraca; Leonardo Castagnino, 24 anni, di Mesoraca; Nicola Cavarretta, 58 anni, di Petronà; Domenico Colosimo, inteso ‘ndrina,46 anni, di Petronà; Luigi Colisimo, 36 anni, di Milano; Simone Colosimo, 33 anni, di Cerva; Vincenzo Colosimo, 57 anni, di Petronà; Luca Costantino, 49 anni di Cerva; Alessandro Crotonese, 25 anni, di Catanzaro; Lidio Elia, 40 anni, di Cerva; Martin Elia, 34 anni, di Petronà; Francesco Esposito, inteso Scilone, 32 anni, di Petronà; Giuseppe Ferreri, 54 anni, di Roccabernarda; Francesco Fico, 51 anni, di Mesoraca; Pasquale Fico, 55 anni, di Mesoraca; Pietro Fico, inteso Piero, 40 anni, di Mesoraca; Claudio Gentile, 40 anni, di Valmadrera (LC); Mario Gigliotti, 59 anni, di Petronà; Mario Griffo, 44 anni, di Cerva; Michele Griffo, 43 anni, di Sersale; Gianfranco Iervasi, 43 anni, di Cerva; Vincenzo Antonio Iervasi, 46 anni, di Cerva; Giuseppe Lavigna, 46 anni, di Mesoraca; Giovanni Lopreti, 53 anni, di Mesoraca; Luigi Marchio, 51 anni, di Cerva; Santo Marchio, 63 anni, di Petronà; Dante Monti, 32 anni, di Catanzaro; Vincenzo Raffaele, 38 anni, di Petronà; Cirò Ranieri, 30 anni, di Crotone; Francesco Ribecco, 57 anni, di Suzzara (Mn); Vincenzo Ribecco, 59 anni, di Cutro; Salvatore Rimedio, 51 anni, di Petronà; Fabrizio Rizzuti, 49 anni, di Cerva; Giovanni Rizzuti,49 anni, di Petronà; Massimo Rizzuti, 53 anni, di Cerva; Giuseppe Rocca, 61 anni, di Petronà; Pietro Paolo Scalzi, inteso Piero o Rapino, 53 anni, di Petronà; Raffaele Scalzi, 42 anni, di Cerva; Tommaso Scalzi, 54 anni, di Cerva; Venanzio Scalzi, 27 anni, di Petronà; Antonio Scerbo, 32 anni, di isola Capo Rizzuto; Rosario Severini, 46 anni, di Borgia; Marcello Talarico, 52 anni, di Petronà, Serafino Talarico, 26 anni, di Petronà; Giuseppina Trovato, intesa Giusy, 38 anni, di Galbiate (Lc); Giuseppe Colosimo, 64 anni di Petronà, Vincenzo Sculco, 45 anni, di Botricello.

Vanno in carcere

Il gip distrettuale Chiara Esposito ha disposto l’ordinanza di misura cautelare in carcere nei confronti di Giuseppe Bianco, alias U Pilusu; Carmine Brescia, inteso Carminuzzu Lava; Vincenzo Bubbo; Vincenzo Caligiuri; Gianluca Canino; Edoardo Carpino; Salvatore Carpino; Francesco Castagnino; Leonardo Castagnino; Nicolina Cavarretta; Domenico Colosimo; Simone Colosimo; Vincenzo Colosimo; Luca Costantino; Alessandro Cropanese; Lidio Elia; Martin Elia; Francesco Esposito; Francesco Fico; Pasquale Fico; Claudio Gentile; Mario Gigliotti; Mario Griffo; Michele Griffo; Gianfranco Iervasi; Vincenzo Antonio Iervasi; Giuseppe Lavigna; Giovanni Lopreti; Danilo Monti; Vincenzo Raffaele; Vincenzo Ribecco; Salvatore Rimedio; Giovanni Rizzuti; Giuseppe Rocca; Pietro Paolo Scalzi; Tommaso Scalzi; Venanzio Scalzi; Vincenzo Sculco.

Vanno ai domiciliari

Disposti gli arresti domiciliari per Raffaele Borelli; Giuseppe Colosimo; Fabrizio Rizzuti; Massimo Rizzuti; Raffaele Scalzi; Giuseppina Trovato, detta Giusy.

Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria

Sono otto i sottoposti all’obbligo di presentazione alla pg. Si. tratta di David Berlingeri; Giuseppe Ferreri; Pietro Fico, inteso Piero; Luigina Marchio; Ciro Ranieri; Francesco Ribecco; Antonio Scerbo; Rosario Severini.

La cosca di ‘ndrangheta Carpino

L’indagine “Karpanthos”,dal nome attribuito, in antichità, alla città di Petronà, condotta dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Catanzaro, ha consentito di intervenire nell’area della Presila catanzarese, ai confini con la provincia di Crotone, dimostrando l’esistenza e l’attuale operatività di un sodalizio di ‘ndrangheta operante nei territori di Petronà e Cerva, avente stabili ramificazioni nelle province di Lecco, Genova e Torino; nonché, di un’organizzazione dedita a un fiorente spaccio di sostanze stupefacenti, operante sul medesimo territorio, di cui fanno parte alcuni affiliati. Le indagini si sono sviluppate attraverso un’imponente attività tecniche, escussione di persone informate sui fatti, riscontri “sul campo”, con una parallela attività di acquisizione e analisi di dichiarazioni di collaboratori di giustizia, corroborate dai relativi riscontri e la cui attendibilità è stata già riconosciuta in precedenti sentenze. In particolare l’inchiesta ha permesso di documentare l’esistenza della cosca di ‘ndrangheta “Carpino” di Petronà, coinvolta negli anni duemila in una sanguinosa faida, operante nella Presila catanzarese e con ramificazioni in Liguria e Lombardia, nonché dell’alleato gruppo criminale di Cerva, detto dei Cervesi, con estensioni in Piemonte e Lombardia, entrambi ora ricadenti sotto l’influenza del locale di Mesoraca (KR), dediti principalmente alle estorsioni in danno degli imprenditori edili e dei commercianti della Presila catanzarese attuate mediante incendi e danneggiamenti, alle rapine a mano armata, al riciclaggio e all’intestazione fittizia di beni, al traffico di cocaina e marijuana con differenti canali di approvvigionamento, riconducibili comunque a persone operanti nei territori di Cutro o Mesoraca.

Il voto di scambio politico mafioso

L’operazione ha rivelato lo scambio elettorale politico – mafioso e l’influenza del gruppo criminale di Cerva sulla locale amministrazione comunale in occasione delle elezioni del 2017, mediante il procacciamento di voti per alcuni degli indagati – all’epoca candidati ed eletti in quella tornata, poi riconfermati nelle consultazioni del 2022 – in cambio della promessa di denaro e di una percentuale sugli appalti pubblici. La cosca di Petronà avrebbe avuto la possibilità di avere a disposizione entrature nella pubblica amministrazione. In particolare un dipendente dell’Agenzia delle Entrate aveva messo la propria funzione a disposizione di un affiliato, manifestando la propria disponibilità a ricevere dei falsi, riguardanti proprietà di quest’ultimo, per evitare che costui incorresse in sanzioni o che dovesse pagare l’IMU e ottenendo, in cambio la promessa di favori di varia natura.

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