Kropos, una realtà culturale all’interno del centro commerciale La Torre di Cropani (VIDEO-PUBBLIREDAZIONALE)

Per la prima volta in Calabria, un centro commerciale potrà avere al suo interno uno spazio e luogo di incontro di associazioni e artisti

Crai, la seconda catena di supermercati a livello nazionale rappresentata in Calabria dal gruppo Celia, ha deciso di scommettere non solo sul territorio sostenendo così l’economia locale, ma anche sull’essenziale valore della cultura. Contestualmente alla celebrazione della nuova gestione del supermercato Crai Extra (LEGGI QUI), nel centro commerciale La Torre è stato inaugurato il centro culturale “Kropos”. Per la prima volta in Calabria, un centro commerciale potrà avere al suo interno uno spazio e luogo di incontro di associazioni e artisti che consentirà ai clienti del centro di assistere ad eventi e manifestazioni culturali durante lo shopping. 

“Una sfida ambiziosa”

“Una sfida ambiziosa”

“Si tratta di una sfida ambiziosa – afferma Eugenio Mercuri, direttore responsabile marketing Crai per il gruppo Celia -, questo centro era abbandonato per via della chiusura immediata di un supermercato che raccoglieva il 70% della superficie. Il gruppo Celia, che rappresenta la Crai in Calabria,  mi ha chiesto di fare qualcosa per questo territorio e noi abbiamo pensato alla cultura, facendo un omaggio a una terra ricca di associazioni culturali e di volontariato. Si tratta di un laboratorio dove saranno presenti moltissimi artisti. Questa sera abbiamo ammirato la mostra di uno dei più grandi fotografi italiani, Pino Bertelli, ma nel corso delle prossime settimane – spiega – avremo la possibilità di ospitare in questa struttura altre eccellenze nel campo dell’arte”.

Foto contro la guerra

“Contro la guerra. Ritratti dall’infanzia negata” è il titolo della mostra di Bertelli, che raccoglie le esperienze e i volti segnati dalla guerra scattati in giro per il mondo in 14 Paesi diversi. “E’ un lavoro fatto nell’arco di 15 anni, contro tutte le guerre e per la pace dell’uomo. Non ci sono macerie né militari, ma solo bambini che soffrono la guerra. Bisognerebbe smettere di produrre armi e cambiare l’economia di guerra in economia di pace, perché i bambini assieme alle donne sono le persone che più patiscono le guerre”. Poi, un approfondimento sulla foto più significativa della mostra: “E’ il 2003, tempo della guerra in Iraq. Ci troviamo in un ospedale della Croce Rossa, un ospedale da campo dove una bambina era in attesa di essere medicata dopo essere stata bruciata da una bomba. Questo scatto è finito agli Uffizi, ma quello che più conta è cosa chiede questa foto: la fine di tutte le guerre”.

Quadri sui dolori che le donne sono costrette ad affrontare ogni giorno

Particolarmente significativa anche la mostra dell’artista catanzarese Rosanna Carlino, che ha esposto tre lavori “sui dolori che le donne devono sempre affrontare nella vita, rimango emotivamente coinvolta e inevitabilmente le dipingo. Nonostante siano intelligenti, ricche e spontanee nei confronti della vita, le donne devono affrontare dolori costanti. Sto vivendo questa problematica molto di più alla mia età: in gioventù si lottava a livello politico, però non avevo la coscienza che ho acquisito negli anni. In uno di questi quadri è rappresentata la fioritura della donna, mentre in un altro dipingo una ragazza che purtroppo è stata vittima di violenza. L’ultimo di questi quadri qui esposti – dice l’artista -, rappresenta una donna incatenata, perché noi donne in un modo o nell’altro siamo sempre incatenate dalla famiglia: io a 63 anni ho recuperato gli spazi per me, mentre in passato ho sempre dovuto dedicarmi a tante altre cose. Ebbene, anche questa è violenza: viviamo in una società che non aiuta le donne”.

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