di Sergio Pelaia – Anche le prime ore successive alla presentazione ufficiale delle liste segnano differenze di strategia e di stile comunicativo per i 4 candidati alla Presidenza della Regione. C’è chi continua il tour sui territori e affida ad altri presentazioni ufficiali e primi commenti, chi coccola gli alleati, chi preferisce spiegare le sue ragioni tramite i social network, chi si presenta in prima persona in Corte d’Appello con le carte in mano e poi si concede un attimo di pausa prima di avviarsi allo sprint finale.
Bruni si fida dei 5stelle: “Alleati leali”
Bruni si fida dei 5stelle: “Alleati leali”
Mentre il commissario del Pd Stefano Graziano si complimenta sostanzialmente con se stesso per la composizione di liste “forti e all’insegna del cambiamento”, Amalia Bruni si muove nel collegio reggino incontrando e coccolando prima i componenti della lista che porta il suo nome e poi quelli del Movimento 5 stelle. Attivisti e candidati pentastellati sono, secondo la scienziata, “alleati leali con i quali abbiamo deciso di percorrere insieme la strada del rinnovamento condividendo visione ed obiettivi”. Bruni ribadisce di aver “voluto una coalizione ampia e forte perché c’è bisogno dell’impegno di tutte e tutti”, dando sfogo anche alla retorica del “vento nuovo” e dell’impegno “di tante donne e uomini capaci e competenti che vogliono offrire soluzioni ai problemi della Regione e costruire una Calabria a misura di persona”.
Ossessione Pd per Oliverio
Toni decisamente meno concilianti per l’ex presidente Mario Oliverio che, tramite Facebook, ripete di essere “in campo per una battaglia di libertà; per liberare la Calabria dalla cappa che ne impedisce la crescita, ne comprime e mortifica ogni energia positiva”. Nel mirino ci sono “i commissariamenti romani” come quello della sanità, contro cui aveva detto di volersi incatenare a Palazzo Chigi senza poi dare seguito all’annuncio, ma ovviamente anche quello del Pd. Il partito da cui proviene e che lo ha messo da parte è quasi un’ossessione per Oliverio: “Il commissariamento, da circa 3 anni, del Pd ha dato un colpo mortale alla vita democratica. Il centrosinistra è stato portato ad una sconfitta pesante alle ultime elezioni regionali e non si è avvertita neanche la necessità di fare una riflessione critica ed autocritica sulle ragioni di quel risultato. Anzi si è continuato come niente fosse accaduto”. Rispetto a gennaio 2020 qualcosa è però cambiato: lo hanno abbandonato anche quelli che condividevano con lui la lotta alle imposizioni romane e che ora sono stati folgorati sulla via di Amalia.
Il meteo ferma il corteo di Dema
Luigi de Magistris affida la presentazione ufficiale delle sue liste a Michele Conia, sindaco di Cinquefrondi e leader meridionale del movimento del sindaco di Napoli. Il candidato del “polo civico” intanto continua a girare in lungo e in largo la Calabria e nelle ultime 24 ore, tanto per fare un esempio, il suo diario social segnala la sua presenza a Fiumefreddo, Diamante, San Lucido, Cetraro, Taurianova, Lago, Bova, Gallicianò. Assieme a candidati dei diversi territori parla, sempre per restare agli esempi, di agricoltura biologica, mare pulito, minoranze linguistiche, sanità, aree interne. La “rivoluzione” si deve però fermare un attimo di fronte alle previsioni meteo: il corteo previsto per oggi a Catanzaro è stato “rimandato a data da destinarsi causa maltempo”. Nel pomeriggio ci sarà invece un punto stampa all’Hotel 501 di Vibo Valentia, un luogo meno di lotta e più di governo.
Understatement Occhiuto
L’unico a presentarsi di persona a Catanzaro, alla Corte d’Appello, per consegnare la documentazione per la lista regionale. Poi Roberto Occhiuto sembra essersi fermato un attimo, magari per valutare le analisi e i commenti che fioccano da più parti, ma soprattutto per far sbollire qualche polemica dopo la presentazione delle liste. Il caso dell’esclusione di Vito Pitaro, quello delle candidature di mogli e figlie di big della politica, le polemiche sul candidato rosarnese della Lega incensurato ma consuocero di un boss, sono tutte cose che non sembrano dargli molto da pensare. Questo il suo refrain: “Siamo pronti a vincere, soprattutto siamo pronti a governare per cambiare la Calabria, e per farla correre insieme al resto del Paese. Voglio che la nostra diventi una Regione attrattiva, sotto tutti i punti di vista. Voglio attrarre nuovi investimenti e nuove imprese, abbassare il costo del lavoro, rilanciare il turismo, esaltare le nostre tradizioni enogastronomiche, culturali e artistiche”. La sensazione è che senta la vittoria in tasca e che dunque provi a mantenere un profilo basso per evitare di fare danni.
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