C’è una Calabria che lavora per recuperare la memoria storica del cinema e produrre opere, inziative, pubblicazioni, scegliendo di studiare e ricercare sul territorio e per il territorio. Da oltre vent’anni la Cineteca della Calabria si è data questo compito, riuscendo a far diventare la Calabria da oggetto di rappresentazione, spesso abusato nei suoi aspetti piu’ deteriori, a soggetto attivo. Il progetto di promozione del cinema della Cineteca, sostenuto dalla regione Calabria e dal Ministero per i Beni Culturali negli anni ha trovato accoglienza all’estero presso gli Istituti di Cultura, dove, da Buenos Aires a New York, Da Berlino a Mosca, ha fatto tappa negli anni “esportando” una Calabria culturale popolata di registi, attori, scrittori, artisti. In questi giorni si sta attuando il progetto di scambio della Cineteca della Calabria con il prestigioso Istituto Italiano di Cultura a Cracovia diretto da Ugo Rufino, che aveva visto in autunno, all’interno del Premio Mario Gallo , il grande attore Kieslowskiano Jerzy Stuhr a Cosenza come ambasciatore del cinema polacco, ad aprire una strada di collaborazione tra le due cinematografie. Le produzioni culturali della Cineteca della Calabria sono ospitate a Cracovia sin dall’8 di Maggio con un ricco cartellone di iniziative che vede la proiezione del film Rotella Fuori Posto di Eugenio Attanasio, la mostra sui grandi direttori della fotografia Tony Gaudio e Nicholas Musuraca, la presentazione della Guida al Cineturismo in Calabria. La Polonia, a differenza di altre, è una nazione che tiene in grande considerazione la cultura, in quanto patria patria di grandi musicisti, scrittori, drammaturghi e registi , che hanno innovato i movimenti artistici del ‘900.Eugenio Attanasio e Mariarosaria Donato hanno introdotto la serata inaugurale parlando della grande ricchezza di giacimenti culturali della Calabria e della necessità di aprire nuovi scambi con l’estero per una regione come la nostra, che si è sempre posta come crocevia di popolazioni. Da Mimmo Rotella , il fondatore del decollage a Tony Gaudio, il primo oscar italiano nel 1937, la storia delle grandi personalità del cinema e dell’arte calabresi è spesso scritta fuori dalla terra d’origine e per questo, manifestazioni come queste che storicizzano i legami tra nazioni rivestono grande importanza .Molto qualificata la presenza di pubblico che, grazie al prezioso lavoro del direttore Ugo Rufino, dimostra di apprezzare la cultura e lo stile di vita italiano.