La Corte d’Appello di Catanzaro annulla la confisca dei beni per Greco e Pagliuso

I giudici hanno ritenuto come l'acquisto dei beni oggetto di confisca, oggi annullata, sia avvenuta in epoca assai anteriore al periodo di pericolosità sociale di Francesco Greco
greco e pagliuso

La Corte di Appello di Catanzaro-Sezione Misure di Prevenzione, in accoglimento degli appelli proposti da Giuseppina Pagliuso (avvocato Antonio Larussa), Ferdinando Greco (avvocato Antonio Larussa) e Francesco Greco (avvocato Filippo Saverio Folino) ha annullato il provvedimento di confisca, emesso dal Tribunale di Catanzaro, relativamente al fabbricato consistente in una villa edificata nel comune di Lamezia Terme (di proprietà di Giuseppina Pagliuso) e in una serie di terreni a Lamezia, sempre di proprietà della donna, disponendone la restituzione. Il valore dei beni è stimato in oltre 300mila euro.

Già in primo grado, in totale accoglimento delle deduzioni difensive dell’avvocato Filippo Saverio Folino, aveva rigettato la richiesta di misura di prevenzione personale relativamente alla posizione di Francesco Greco. La Corte di Appello ha ritenuto come l’acquisto dei beni oggetto di confisca, oggi annullata, sia avvenuta in epoca assai anteriore al periodo di pericolosità sociale di Francesco Greco (dal 2007 al 2010).

Già in primo grado, in totale accoglimento delle deduzioni difensive dell’avvocato Filippo Saverio Folino, aveva rigettato la richiesta di misura di prevenzione personale relativamente alla posizione di Francesco Greco. La Corte di Appello ha ritenuto come l’acquisto dei beni oggetto di confisca, oggi annullata, sia avvenuta in epoca assai anteriore al periodo di pericolosità sociale di Francesco Greco (dal 2007 al 2010).

Anche il Tribunale e la polizia giudiziaria avevano dato conto che la realizzazione dell’immobile era avvenuta tra gli anni 2001 e 2004, e, quindi, prima del periodo di pericolosità dell’uomo. “Ininfluenti”, secondo la Corte di Appello, le migliorie successive (quali la realizzazione della recinzione, della pavimentazione e della tettoia) in costanza della liceità dell’acquisizione dei beni. Peraltro, ritenendo corrette le censure della difesa, ha ritenuto che la mancata indicazione del valore delle opere aggiuntive impedisca la confisca pro quota del bene rapportato al valore dei miglioramenti medesimi. Da ciò, l’annullamento della confisca della villa e dei terreni e la restituzione degli stessi ai coniugi Greco e Pagliuso.

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