Si sarebbe avvicinata a lei con una scusa, invitandola a seguirlo in un vicolo di Zagarise, nel Catanzarese, e dopo averle tappato la bocca con le mani, l’avrebbe palpata nelle parti intime, costringendola a subire atti sessuali contro la sua volontà. E’ finito nel registro degli indagati G. M., 73 anni di Zagarise, a carico del quale si ipotizza il reato di violenza sessuale nei confronti di R. M, 19enne, anche lei di Zagarise. E’ stata la ragazza a denunciare i fatti e a far scattare l’inchiesta del sostituto procuratore della Repubblica di Catanzaro Anna Chiara Reale, che ha ora chiesto al gip che si proceda nelle forme previste dall’incidente probatorio ritenendo necessaria assumere come prova l’audizione della testimonianza della parte offesa in ordine ai rapporti con l’indagato. Richiesta alla quale il difensore di G. M., l’avvocato Anselmo Mancuso, non si è opposto, ma ha depositando al gip deduzioni e argomentazioni difensive ha preteso che l’incidente probatorio fosse subordinato alla necessità di procedere ad accertamento peritale sulla capacità di testimoniare della parte offesa, viste le precarie condizioni di salute psicologiche della ragazza documentate in atti, nonché di verificare l’attendibilità di quanto dichiarato dalla stessa. Il gip Francesca Pizii ha accolto le richieste tanto del pubblico ministero, tanto del legale difensore, fissando per il 31 maggio l’incidente probatorio, giorno in cui verrà conferito al dottore Marco Pingitore l’incarico peritale, finalizzato, appunto, ad accertare la capacità di testimoniare della parte offesa.
Calabria 7
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