La Dda: carcere per Tallini. Il gip: legami certi con la ‘ndrangheta, ma va ai domiciliari

di Gabriella Passariello –  “La contiguità ‘ndranghetistica di Domenico Tallini sfiora la vera e propria intranietà”. Sebbene siano pesanti le parole scritte dal gip del Tribunale di Catanzaro Giulio De Gregorio, nel provvedimento Farmabusiness, che ha portato a 19 misure cautelari, di cui undici in carcere e otto ai domiciliari, su richiesta dei sostituti procuratori della distrettuale Domenico Guarascio e Paolo Sirleo, il giudice non ha inteso disporre il carcere per il politico, ritenendo più congrua la misura cautelare degli arresti domiciliari con divieto di comunicazione con l’esterno.  Per il firmatario del provvedimento, l’indagato nei cui confronti si ipotizzano i reati di concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio politico mafioso, continuano ad essere certi i legami tra il presidente del Consiglio regionale della Calabria e la ‘ndrangheta. Elementi certi e dati dalla vicinanza di Tallini a Domenico Scozzafava, mediatore del clan Grande Aracri,  non solo nel 2014 ma anche nel 2018, fermo restando che l’anno prima, quindi nel 2017, era stata accertata l’attività di sostegno, proselitismo e pubblicità elettorale di Tallini da parte dello stesso Scozzafava e di altre persone allo stato sconosciute, facenti parte del suo ambito relazionale. L’antennista Scozzafava, vantava la possibilità di raccogliere, secondo il giudice, numerosi voti per il partito politico in cui era candidato Tallini, interessato come capolista nel collegio uninominale di Catanzaro, soprattutto nel Comune di Sellia.

Il bacino elettorale di Tallini nel feudo dei Grande Aracri

Il bacino elettorale di Tallini nel feudo dei Grande Aracri

Le risultanze investigative, hanno dato modo di registrare la promessa di conferma dell’appoggio di Scozzafava anche per le future elezioni regionali (originariamente previste in Calabria a novembre 2019, poi svoltesi il 26 gennaio 2020), tanto è vero che il 6 marzo 2018 in seguito alle Politiche in cui Tallini non ce l’ha fatta (concorrendo per un seggio alla Camera), Scozzafava lo contatta e nel fargli i complimenti per il risultato anche se è andata male, afferma: “che ora bisogna concentrarsi sulla Regione e che comunque hanno preso bei voti”. Per il gip è importante segnalare che anche alle ultime regionali di questo anno, Tallini pur essendo un politico di Catanzaro, ha ottenuto 1093 voti a Crotone; 153 a Cutro, 166 a Isola, 119 a Mesoraca, 158 a Petilia e 103 voti a Cirò Marina. “I risultati elettorali successivi al 2014 – scrive il gip- dimostrano che “quegli amici” che all’epoca gli avevano portano voti sono ancora attivi e quel bacino elettorale proviene dalla ‘ndrangheta”. A questo si aggiunge, per confermare la sussistenza delle esigenze cautelari, l’intensità del rapporto di Tallini con tutti i personaggi coinvolti nella vicenda del Consorzio Farma Italia e Farmaeko e la carica istituzionale di presidente del Consiglio regionale, che gli consentirebbe di dispensare ancora favori illeciti in vista della prossima tornata elettorale.

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