La denuncia del sindacato CISA di Catanzaro: “I sanitari, eroi per nome e non per il diritto”

La Confederazione italiana sindacati autonomi sottolinea che si "continua a omettere la stabilizzazione del personale attualmente 'precario'"
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“Appare inverosimile essere inondati di proclami ad appannaggio del personale sanitario allorquando gli stessi vengono di poi smentiti dai fatti posti in essere dalle diverse strutture sanitarie pubbliche e non. Orbene, affinché si possa dare piena cognizione di quanto si discute basti evidenziare le deficienze riscontrabili presso il Policlinico Universitario Mater Domini, nonostante quest’ultimo rappresenti uno tra i principali impianti ospedalieri dell’intera provincia catanzarese”. Lo denuncia in una nota il sindacato CISA Catanzaro.

La stabilizzazione del personale medico e paramedico

La stabilizzazione del personale medico e paramedico

Nello specifico – prosegue il sindacato – si evidenzia che, si è omesso, e tutt’ora continua ad omettersi, la stabilizzazione del personale, medico a paramedico, attualmente ‘precario’, nonostante abbiano un rapporto lavorativo continuativo, seppur disciplinato dal susseguirsi di contratti a termine, relativamente ad alcuni da ben oltre 40 mesi. Ciò nonostante gli Organi Centrali abbiano dato diversi input onde formalizzare la ricognizione del personale precario, per il tramite di continui decreti e susseguenti conversioni, per citarne alcuni basta rammentare i ‘decreti Madia e milleproroghe’, di fatto tutti rimasti fuori dalla portata di applicabilità dalle strutture territoriali in parola”.

Il ‘caso’ dell’Azienda ospedaliera ‘Pugliese-Ciaccio’

Per il sindacato, la “particolare gravità della vicenda risiede nel fatto che trattasi non solo di personale assunto per l’emergenza Covid, bensì di personale medico e paramedico in servizio ancor prima della crisi epidemiologica in atto, quindi risalente nel tempo. A ciò si aggiunga, l’ulteriore omissione concernente la mancata corresponsione dell’attività espletata a titolo di ‘prestazioni aggiuntive’, seppur debitamente autorizzate con i dovuti provvedimenti dalla cennata Struttura sanitaria, avendo, invero, di poi quest’ultima ritenuto, allo stato, non adempiere alla propria obbligazione, rendendosi di fatto inadempiente contrattualmente. Non di meno rilevante si appalesa l’ulteriore criticità concernente il riconoscimento della progressione economica orizzontale (rectius: fascia), caratterizzata quest’ultima dalla farraginosa, e non sempre celere, burocrazia sottesa al riconoscimento della stessa, sì come parimenti riscontrabile nell’ulteriore struttura pubblica cittadina dell’Azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio”.

Per “tutte le mancanze sopra esposte”, il sindacato chiede “alle competenti strutture sanitarie e per esse ai relativi responsabili” un “pronto intervento” affinché “si concretizzano in realtà diritti allo stato unicamente consacrati in semplici annunci”.

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