Ultima tappa del Magna Graecia School in the City all’Auditorium Casalinuovo di Catanzaro con la proiezione di ‘Up & Down’ diretto da Paolo Ruffini. Che alla fine del film ha incontrato gli studenti, ma anche i giornalisti presenti a cui ha espresso la propria soddisfazione per la mattinata trascorsa insieme agli scolari del capoluogo.
“Bisogna essere per forza diversi. Tutti dobbiamo però – ha esordito – perdonarci per quello che siamo, anche qualora fossimo difettosi. Perché tanto lo siamo tutti. Chi più, chi meno. Oggi abbiamo fatto con i ragazzi un discorso che ha dimostrato la loro straordinaria educazione. E io ne sono felice. Mi fanno essere ottimisti per il futuro e quindi li ringrazio. Le generazioni attuali, del resto, fanno riflessioni che la mia neppure si sognava di notte. Figurarsi se noi pensassimo a temi come la disabilità o l’ambiente. Mi sento insomma rincuorato – ha proseguito – dal fatto che è cambiato qualcosa in loro, ma anche nell’approccio degli adulti con i giovani. Molti i passi in avanti, tuttavia è necessario a continuare a dar spazio a quanti diffondono messaggi positivi. Non agli odiatori di professione. L’odio è per certi versi anche una leva sociale, l’importante è contrastarlo. Dal momento che – ha concluso – non si può non combattere contro chi giudica una persona con qualche deficit cognitivo un diverso da emarginare”. (d.c.)
“Bisogna essere per forza diversi. Tutti dobbiamo però – ha esordito – perdonarci per quello che siamo, anche qualora fossimo difettosi. Perché tanto lo siamo tutti. Chi più, chi meno. Oggi abbiamo fatto con i ragazzi un discorso che ha dimostrato la loro straordinaria educazione. E io ne sono felice. Mi fanno essere ottimisti per il futuro e quindi li ringrazio. Le generazioni attuali, del resto, fanno riflessioni che la mia neppure si sognava di notte. Figurarsi se noi pensassimo a temi come la disabilità o l’ambiente. Mi sento insomma rincuorato – ha proseguito – dal fatto che è cambiato qualcosa in loro, ma anche nell’approccio degli adulti con i giovani. Molti i passi in avanti, tuttavia è necessario a continuare a dar spazio a quanti diffondono messaggi positivi. Non agli odiatori di professione. L’odio è per certi versi anche una leva sociale, l’importante è contrastarlo. Dal momento che – ha concluso – non si può non combattere contro chi giudica una persona con qualche deficit cognitivo un diverso da emarginare”. (d.c.)