di Sergio Pelaia – Da notaio affronta la questione partendo dai documenti e dalle conseguenze che potrebbe comportare ciò che contengono, da politico però va oltre i tecnicismi e si manifesta come una delle poche voci fuori dal coro sul caso Sacal. Antonio Lo Schiavo, consigliere regionale del gruppo “de Magistris presidente”, spiega così le sue perplessità sull’operazione con cui Palazzo Campanella ha dato di recente il via libera a Fincalabra affinché acquisiti le quote della società aeroportuale di recente passate in mano ai privati: “Non vorrei che l’eccessiva fretta di rimediare su una vicenda così rilevante porti a scelte sbagliate che con il tempo potrebbero rivelarsi addirittura controproducenti”.
Da dove nascono i suoi dubbi?
Da dove nascono i suoi dubbi?
“In primo luogo bisogna non limitarsi all’attualità, ma andare indietro nel tempo e interrogarsi sul governo della Sacal negli ultimi anni, sull’influenza della politica nei suoi consigli di amministrazione, e sul perché questa società, che si ricordi è regolata dalla legge di mercato, abbia accumulato così tanti debiti e ritardi organizzativi”.
I vertici Sacal hanno sempre addotto la motivazione del crollo del traffico aereo negli ultimi due anni.
“Non può essere solo la pandemia”.
Ma è d’accordo sulla necessità di far tornare la maggioranza in mano pubblica?
“Ovviamente sì, ma per evitare il ripetersi degli stessi errori, non si può mettere frettolosamente una pezza sull’accaduto, bisogna aprire una discussione vera interrogandosi sul perché sia stato possibile arrivare a questo punto”.
Quali sarebbero dunque i punti da chiarire?
“Com’è stato possibile che in una società, che è governata dalle norme di diritto privato, nel corso di un aumento del capitale sociale uno dei soci privati abbia potuto incrementare le sue azioni passando dal 29 a più del 51, senza che questo sia stato minimamente previsto dalla componente pubblica presente nella compagine sociale? Possibile che chi ha pensato questa operazione strategica non conosceva le norme del codice civile sul diritto di sottoscrizione delle azioni inoptate? Possibile che non si prevedeva che l’assenza di Comuni, Enti camerali e altri soggetti privati, che hanno dimostrato di non avere alcun interesse a partecipare all’aumento, avrebbe portato ad un aumento del peso nel capitale del socio privato? La Sacal S.p.a. è governata dal suo statuto e dalle norme del codice civile, e più che violazione di legge ritengo che chi doveva prevedere e tutelare la parte pubblica nell’operazione straordinaria si sia sostanzialmente defilato”.
In consiglio regionale ha detto a Occhiuto che non basta dire “rimediamo agli errori riacquistando le quote private”. Cosa bisogna fare allora?
“Bisogna capire se Fincalabra è lo strumento giusto per farlo, sapere come si affronta l’enorme debito accumulato, come si rivede il piano industriale, come si gestiscono i rapporti con tutti gli altri soci pubblici e privati presenti nel capitale azionario”.
Proprio ieri la Cgil ha definito “paradossale” discutere ora se Fincalabra sia lo strumento giusto.
“Tutt’altro. Credo che invece la questione non sia per nulla irrilevante: visto che c’è la volontà politica giusta per ritornare alla prevalenza della gestione pubblica, è proprio adesso che è indispensabile individuare lo strumento giusto per non incorrere in nuove criticità in futuro. Il tema è troppo importante e una decisione frettolosa potrebbe vanificare anche la più nobile delle intenzioni”.
Cosa manca in questo pur tardivo dibattito su Sacal?
“Serviva una discussione franca sulle nomine politiche nei consigli di amministrazione e sui risultati fin ora prodotti, sul tema del mandato fiduciario che deve legare gli amministratori scelti dalla componente pubblica nelle società di diritto privato e la Regione Calabria. Serviva utilizzare questa occasione per aprire un dibattito vero su come la Regione intende salvaguardare i suoi interessi strategici e su come vuole ripensare il suo intervento pubblico nei servizi aperti alla concorrenza e alle regole del diritto comunitario. Non esiste infatti vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare”.