La gestione di farmaci e liste d’attesa nella mani del guardiano dell’ospedale di Catanzaro

Ulteriori dettagli emergono sulla truffa delle ricette mediche. Dal ruolo del "cervello" dell'organizzazione ai favori ospedalieri in cambio di regalie

di Gabriella Passariello– Le intercettazioni telefoniche e ambientali hanno consentito agli investigatori di cristallizzare il meccanismo truffaldino ai danni del sistema sanitario attuato dai sei indagati destinatari di un decreto di sequestro preventivo di circa 82mila euro finalizzato alla confisca, svelando un sistema collaudato che andava avanti da tempo (LEGGI). Gli indagati, secondo quanto riportato nella richiesta del sostituto procuratore Francesco Bordonali, con il visto del procuratore capo Nicola Gratteri, interamente accolta dal gip Alfredo Ferraro hanno utilizzato, nel corso delle conversazioni, un linguaggio a volte evasivo per depistare eventuali indagini in corso, altre volte chiaro e palese rendendo possibile distinguere le varie fasi dell’attività illecità: dal furto delle ricette, all’acquisto e alla rivendita dei farmaci. Raffaele Leo è considerato, dagli inquirenti, il cervello dell’organizzazione, colui che contatta le farmacie dove sarebbero state consegnate le impegnative a nome di un assistito ignaro, spacciandosi per lui. Ed è sempre Raffaele Leo, che in molti casi provvede in prima persona a consegnare le ricette falsificate, interagendo con il guardiano dell’ospedale Antonio Mungo per approvviggionarsi delle prescrizioni mediche e dei medicinali ospedalieri con il fratello Carlo Leo e la nipote Ilaria, organizzando il magazzino della farmacia, considerato il quartier generale dell’affare, gestendo la presenza e la rivendita dei farmaci senza fustella. In sostanza senza il bollino che ne garantisce la provenienza. Giuseppe Rubino in una conversazione chiede al cognato Raffaele “se quelle cose erano pronte” riferendo che sarebbe salito lui a prenderli, indicando i nomi delle farmacie  e a volte anche il luogo. E in un’altra intercettazione lo avvisa che davanti al Geometra c’è  una pattuglia della Polizia, circostanza comunque già nota a Raffaele Leo.

Il coinvolgimento del salumiere nell’affare dei farmaci

Il coinvolgimento del salumiere nell’affare dei farmaci

Sin dalla prime battute, agli investigatori, è apparso strano che Giuseppe Rubino cognato di Raffaele Leo e impiegato in un’azienda della Grande Distribuzione con mansione di salumiere, si attivasse su richiesta di Raffaele Leo per la spendita di ricette, compilate dal cognato all’interno del quartier generale della farmacia Leo, in farmacie terze. Come singolare  risulta il fatto che Rubino consegnasse farmaci prelevati in altre farmacie al cognato.  Il 17 dicembre 2015, Rubino entra in una farmacia del quartiere Lido di Catanzaro, uscendo dopo pochi minuti con una busta trasparente contenente alcune scatole di medicinali. Il giorno successivo gli uomini della Guardia di finanza di Catanzaro, acquisiscono il filmato delle telecamere interne alla farmacia dove è emersa proprio la figura di Rubino intento a consegnare ricette e ritirare farmaci. In un’ intercettazione ambientale mentre il dipendente della farmacia Pasquale Gigliotti e Carlo Leo commentano alcune notizie web e di gossip, arriva Raffaele e si mette al bancone dove armeggia alcune ricette in mano e si lamenta con alcuni clienti per i sospesi nell’acquisto di medicine. Pasquale riferisce  che non ci sono più i ricettari evidenziando un problema: l’acquisto dei farmaci risulta direttamente all’ufficio delle Entrate e continuare su questa strada significava subirne un controllo al 100% :“il discorso cambia perché non si può dare una cosa per un’altra”. Ilaria Leo si occupa della vendita dei farmaci illecitamente procurati, ricevendo in un’occasione perfino gli apprezzamenti da Gigliotti dopo aver venduto un farmaco. Ilaria parlando del Ciproxin chiede se il medicinale sia finito, lo zio Raffaele gli risponde: “tutti venduti” e Pasquale incalza: “due i vindivi eu aieri, ed era unu cu bullinu e unu senza, mi pari, chi era chistu… un mi ricordu” e Ilaria le risponde “io quello l’ho preso io e l’ho venduto”. Pasquale soddisfatto conclude: “menomale, sì sì era unu cu u bollino e unu senza”.

Il guardiano dell’ospedale e la gestione per aggirare le liste di attesa

Antonio Mungo, il guardiano dell’ospedale Pugliese, secondo quanto riportato nel provvedimento del gip, ha continui contatti telefonici con Raffaele Leo, da cui si evince lo stretto rapporto tra i due e la finalità della loro “amicizia”: lo scambio di materiale reperito o da reperire nei locali dell’Azienda ospedaliera e “una propensione al malcostume di favori ospedalieri in cambio di regalie, stima e denaro e finanche un profilo banditesco”. Mungo sarebbe stato perennemente impegnato durante i turni di servizio a gestire accessi illeciti a esami specialistici, procurandosi farmaci, dispensando favori e consigli su come aggirare liste di attesa per analisi, fornendo indicazioni per commettere truffe assicurative e intercedere per la restituzione di automezzi rubati. “Comportamenti, a detta del gip, ancora più esecrabili se rapportati alla delicata funzione di guardiania che svolge”. Nel corso di una conversazione intercettata, Raffaele Leo chiede:” ma dico quelle cose le hai procurate”  e Mungo con fare interrogativo: “i blocchi?” (verosimilmente si riferisce alle ricette ndr)  Raffaele replica: “ no… o Flè” ( probabilmente riferendosi ai farmaci ndr ) e il guardiano conclude: “te ne ho procurati quasi mi pare una decina. Le risultanze dell’attività di indagine ha consentito ad inquirenti ed investigatori di avere un quadro di insieme ben chiaro: già durante l’installazione della videocamera e del microfono all’interno della farmacia Leo sono state notate alcune ricette mediche, compilate e in bianco, bigliettini e post-it recanti i timbri di alcuni medici.

Le perquisizioni e il carteggio scottante trovato nella Farmacia Leo

La perquisizione e il conseguente sequestro della farmacia ha permesso di inquadrarla come centro logistico non solo per la vendita dei farmaci ma anche per la materiale falsificazione delle ricette: sono stati trovati non solo medicine senza fustella, frutto della spendita delle ricette false, ma anche ricette usate come prove stampa e riportanti i nomi di quattro ignari invalidi, usati sulle false impegnative, i nomi di medici apparentemente firmatari, nonché ricettari medici in bianco e supporti cartacei in cui inserire le ricette per ottenere una stampa corretta. L’esame della copia forense di uno dei pc sequestrati, ha fatto emergere la presenza di file contenenti i gruppi firma dei medici apparentemente firmatari delle ricette false, i nomi, codici fiscali e relativi farmaci dei quattro ignari assistiti e i nomi dei medici inesistenti apparentemente firmatari delle ricette false. E’ stato scoperto un programma che consente la compilazione e la stampa di ricette mediche e dei file pdf di impegnative in versione demo, di cui una coincidente proprio con una ricetta di prova trovata nelle farmacie. Le impegnative poi hanno messo in risalto l’utilizzo di specifici nomi di medici firmatari inesistenti, di replicate prescrizioni dello stesso farmaco per il medesimo paziente con ricette poi spese in diverse farmacie, gruppi firma contraffatti, indirizzi di ignari assistiti mancanti o errati, farmaci per adulti prescritti da pediatri, medicinali generici prescritti da medici specialisti ospedalieri. La Procura di Catanzaro ha chiuso il cerchio su  un’associazione a delinquere avente come scopo l’approvvigionamento illecito di farmaci in farmacie inconsapevoli di tutto, attraverso ricette false da rimettere successivamente in commercio nella farmacia Leo.

LEGGI ANCHE | False ricette per rivendere farmaci a Catanzaro, 6 indagati (NOMI)

© Riproduzione riservata

TI POTREBBE INTERESSARE
Nella regione ci sono più di 2.500 pasticcerie e imprese dolciarie, 1.900 le imprese artigiane, rappresentando il 78,6% del settore
Portato in struttura per le conseguenze di una rissa con altri reclusi, ha tentato di scagliarsi contro il personale sanitario in servizio
L'intervento, spiegano le associazioni, "oltre a essere non giustificato da reali esigenze, ha danneggiato sotto vari profili il territorio"
Il caso
Microfoni aperti al capo dell’opposizione in consiglio comunale di Maierato, Danilo Silvaggio. L’impianto autorizzato dalla Regione Calabria. Cresce la preoccupazione tra i cittadini
La terra muoversi è stata percepita, in Calabria, soprattutto nel Catanzarese. Nessun danno è però stato registrato
Il centro operativo "Giovanni Falcone", realizzato in un edificio confiscato alla mafia, ha ospitato gli studenti per ricordare le 1.069 vittime innocenti
"Le tariffe a volte superano i 500 euro, con l’aeroporto di Reggio Calabria che risulta primo in Italia nella classifica degli aumenti"
In oltre 840 ispezioni in laboratori ed esercizi di vendita, il 34% ha fatto segnalare irregolarità: in 15 chiusi o sospesi
Secondo i dati di Terna i benefici dell'ora legale si tradurrebbero anche in bolletta, con un risparmio globale, nel 2023, di 90 milioni
La tragedia nella serata di ieri, con la donna ritrovata esanime nella sua abitazione solo al termine delle operazioni, in tarda nottata
RUBRICHE

Testata giornalistica registrata al Tribunale di Catanzaro n.1 del Registro Stampa del 7/02/2019.

Direttore Responsabile Mimmo Famularo
Caporedattore Gabriella Passariello

Calabria7 S.r.l. | P.Iva 03674010792

2024 © All rights reserved