La mozione del centrosinistra: “Sanità ko in Calabria? Colpe di Cotticelli e Regione”

consiglio regionale

“Appello affinché si mettano da parte le polemiche e l’inizio della campagna elettorale, se si vuole effettivamente uscire da questa ‘zona rossa’”. Lo hanno lanciato i consiglieri regionali dell’opposizione di centrosinistra in una mozione presentata nell’odierno Consiglio regionale. La mozione è firmata da Giuseppe Aieta, Marcello Anastasi, Graziano Di Natale, Carlo Guccione, Nicola Irto, Libero Notarangelo, Flora Sculco e Luigi Tassone. 

“Zona rossa frutto di criteri precisi”

“Zona rossa frutto di criteri precisi”

L’atto è finalizzato a “impegnare la giunta regionale e la maggioranza a dare risposte immediate nei prossimi giorni assumendo, ad esempio, gli infermieri di comunità, rendendo le Usca operative così come prevede la legge, attivando i posti letto aggiuntivi di terapia intensiva, sub intensiva, di pneumologia e malattie infettive dei nostri ospedali. Solo in quel caso saremo in grado di poter uscire dalla zona rossa e di ridurre il numero dei contagi. Ma – si legge nella mozione del centrosinistra – ognuno deve fare la propria parte, quello che non è stato fatto in questi mesi né dall’ufficio del Commissario, né dalla Regione”. Nella mozione il centrosinistra sostiene che “la scelta di dichiarare ‘zona rossa’ la Calabria è frutto di criteri ben precisi, condivisi anche dalla stessa Regione Calabria, che ha inviato i dati al ministero della Salute e all’Istituto Superiore di Sanità. Quindi, non è stata una decisione politica bensì una scelta tecnica. I dati e i criteri sono stati condivisi e inviati dal Dipartimento della Salute della Regione Calabria e dall’Ufficio del commissario”.

“Campagna elettorale? Calabresi pagherebbero prezzo caro”

“Anche l’ammissione del presidente facente funzioni che, nel corso di una trasmissione su La7, alla domanda sulle terapie intensive ha dovuto confessare di essere ‘ignorante sulla situazione’, la dice lunga sul lavoro che la Regione ha fatto in questi mesi per prepararsi in tempo a questa nuova seconda ondata. Se qualcuno pensa oggi di utilizzare questa situazione per iniziare una campagna elettorale in vista delle prossime elezioni regionali, si sbaglia di grosso e rischia di far pagare un caro prezzo ai calabresi”.

“Inoltre –aggiunge il centrosinistra – “il presidente facente funzioni Spirlì deve rispondere dell’operato dei rappresentanti della Lega alla guida di importanti strutture sanitarie calabresi e dei danni che hanno provocato non mettendo in atto tutto quello che era necessario per contrastare la pandemia. Ci si chiede come mai non si è proceduto a rendere operativo il Piano di riordino della rete ospedaliera in emergenza Covid-19, previsto con decreto 91 del giugno 2020. Perché non sono stati assunti i 320 infermieri di comunità, previsti per la Calabria dal Decreto Rilancio? Come mai ancora non sono operative le 37 Unità speciali di continuità assistenziali (Usca) regionali? Perché – è scritto ancora nella mozione dell’opposizione – non sono strati rafforzati e potenziati i laboratori regionali in grado di processare i tamponi molecolari?”.

Il centrosinistra inoltre ricorda, nell’atto di indirizzo, che “autorevoli esperti del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità, in questi giorni, hanno spiegato il perché la Calabria si trova oggi in questa situazione. Tra l’altro, il Tar del Lazio ha respinto proprio oggi il ricorso della Regione Calabria contro la presidenza del Consiglio dei e il ministero della Salute per l’annullamento dell’ultimo Dpcm del 3 novembre 2020, che inserisce la Calabria nella zona rossa”.

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